Il mercato del lavoro provinciale chiude così l'anno con un totale di 13mila assunzioni previste, in crescita del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2014. Tuttavia l'aumento in parallelo delle uscite (da 3.960 a 4.500 unità comprendendo i lavoratori somministrati, che incidono per il 17,3%) incide sul saldo occupazionale: il dato positivo del secondo trimestre (+1.570 unità) è stato quasi del tutto riassorbito nella seconda parte dell'anno (-170 nel terzo trimestre e -1.340 nel quarto).
Negli ultimi tre mesi del 2015 si è attenuato l'orientamento ad assumere con contratti a tempo indeterminato, con la quota in flessione dal 38,5% del precedente al 29,8%; in parallelo è aumentata la quota di assunzioni con contratto di apprendistato (da 3,1% a 11,4%). Fra i singoli settori, si segnala un recupero delle attività commerciali (+80 assunzioni), mentre perdono unità il sistema moda (-90), i servizi avanzati alle imprese (-70) e le costruzioni (-20).
Cambia, nell'arco di un trimestre, anche l'orientamento della domanda di lavoro rispetto alla specializzazione richiesta: gli altamente specializzati passano dal 28,4% al 22,3%, e i laureati dal 18,5% al 16,2%, mentre cresce la richiesta per i livelli medi di specializzazione (da 40,7% a 47,8%) e i diplomati (da 38,8% a 46%). «Se la crescita delle assunzioni a tempo indeterminato - sostengono i ricercatori - si è andata a correlare ad una ricomposizone delle figure professionali intorno all'aumento di quelle ad alta specializzazione nel precedente trimestre, in questo quarto trimestre si registra un rinnovato spostamento verso settori a minor produttività, con modalità contrattuali maggiormente incentrate sulle attività operative come l'apprendistato, che hanno portato ad un orientamento verso figure a media specializzazione».