Circa 500 persone assunte per il periodo di Expo 2015, il 5% del personale impiegato nell'Esposizione universale, alcune in modo temporaneo per coprire il semestre, altre destinate a essere impiegate dopo nei punti vendita delle catene. È il contributo in termini di assunzioni che i soci di Confimprese danno a Expo 2015: le catene associate presenti all'evento, infatti, hanno dato lavoro a centinaia di persone, nonostante siano il 12% della base associativa attiva in campo alimentare. I numeri e il ruolo del
retail nell'ambito dell'Esposizione universale sono stati presentati all'assemblea annuale di Confimprese, che si è tenuta proprio a Expo, vicino a Palazzo Italia, negli spazi di Cir-Food, associato che è concessionario ufficiale per la gestione dei servizi di ristorazione e ha assunto 400 persone di cui 65 cuochi e 170 donne, circa il 40%.Sono due gli aspetti principali emersi su Expo, ha spiegato il presidente di Confimprese,
Mario Resca: "L'impiego massiccio del tempo determinato, grazie anche ad alcune facilitazioni introdotte dal Jobs act e gli importanti investimenti stanziati per la formazione delle risorse assunte nei tre mesi precedenti Expo, perché arrivassero preparate all'evento e conoscessero le singole specificità delle aziende". Nella ristorazione, ha spiegato ancora Resca, è stato usato anche il contratto a lavoro intermittente, cioè a chiamata, che permette la massima flessibilità a entrambi i contraenti. "Il
retail, nonostante la crisi, fa sentire il suo peso e fa valere l'importanza di operare a rete" ha spiegato il presidente.Il contesto economico è caratterizzato da "timidi segnali di ripresa" come li ha definiti Resca, e di uscita dalla recessione: i dati Istat parlano di un Pil in aumento dello 0,3% su base trimestrale, interrompendo la serie negativa che durava dal quarto trimestre 2011. A questo si aggiunge il cambio favorevole per l'euro nei confronti del dollaro e il costo basso dell'energia e del petrolio.L'Italia però vede aumentare il debito pubblico: "Ci auguriamo - ha detto Resca - che l'amministrazione pubblica tolga lacci e laccioli della burocrazia e delle leggi" che "rendono l'Italia poco competitiva". Il governo, ha detto ancora Resca, "deve avere il coraggio di essere impopolare. Le enunciazioni sono forti e Renzi gode di molta credibilità all'estero, ma è ostaggio di una burocrazia incapace e corrotta" come l'ha definita la Corte dei conti.Un contesto politico che ostacola gli investimenti stranieri e un contesto economico che influenza il settore
retail, di cui Confimprese rappresenta il 10% in Italia: "Funzionano le catene di vicinato dei supermercati dove pesano la convenienza e la vicinanza fisica, la competitività sui prezzi e la capacità che la catena ha di fornire in modo competitivo servizi ai nostri clienti con un eccellente rapporto qualità prezzo. Continuiamo ad aprire punti vendita", ha detto Resca facendo un bilancio dell'attività del settore nel 2015, quando sono previsti 735 nuovi punti vendita di cui l'80% in franchising, creando almeno 3.700 nuovi posti di lavoro. All'estero sono in arrivo circa 300 aperture."Expo può essere una vetrina per l'estero e rappresentare un volano formidabile per attrarre gli investimenti delle multinazionali straniere che l'attuale governo e le stesse nostre imprese rivendicano da più parti e da tempo" ha concluso Resca.