martedì 6 settembre 2011
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La domanda non è infrequente quando si parla di 8xmille. Ma dove vanno a finire i soldi che, grazie alle firme dei contribuenti, giungono alla Chiesa cattolica? Ieri, dai lavori del Congresso eucaristico nazionale è arrivata una delle tantissime risposte possibili. I soldi dell’8xmille servono anche per aiutare le famiglie in difficoltà (economica e non), le madri sole e in gravidanza, o chi deve accudire un figlio ed è stato abbandonato dal proprio compagno. Insomma, l’8xmille fa rima da sempre (e in quest’ultimo periodo di crisi ancora di più) con vita e famiglia. Numerose le testimonianze emerse durante la tavola rotonda organizzata dal Servizio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa e dall’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia e condotta dal giornalista Rai, Raffaele Luise. Quella ad esempio di Angela Fabbri, da 20 anni responsabile della Casa di accoglienza "La Tenda" di Forlì. Si tratta di una struttura nata all’interno del Centro di aiuto alla vita (Cav) della città romagnola, dove vengono accolte e aiutate le gestanti che per ragioni economiche avrebbero dovuto abortire, oppure quelle madri che hanno difficoltà a gestire la propria famiglia o anche i neonati abbandonati al momento del parto, che poi vengono dati in adozione. L’ultimo è Andrea (nome ovviamente di fantasia), che - ha raccontato la Fabbri - «è arrivato da noi a due mesi e mezzo e ora che ne ha 22 ha trovato una sua famiglia». L’8xmille ha permesso di ristrutturare la villa che è sede de "La Tenda" e ora ci vivono 5 mamme con i loro 8 bambini. Il cardinale Giovanni Battista Re, delegato pontificio al Congresso, intervenendo con un saluto alla tavola rotonda, ha incoraggiato tutti a proseguire nell’impegno di difendere la vita da ogni attacco. «Vita che è intoccabile – ha affermato l’arcivescovo di Ancona-Osimo, Edoardo Menichelli –. E dobbiamo insegnarlo soprattutto ai giovani». «L’aiuto che l’8xmille dà alla vita e alla famiglia – ha sottolineato il presidente del Movimento per la vita, Carlo Casini – è fondamentale. Da un lato, infatti, sostiene il volontariato e moltiplica così le risorse, dall’altro è un atto di carità verso tutti, nessuno escluso». «Questa nostra tavola rotonda – ha spiegato infatti Casini – si intitola "La vita è un bene comune", titolo quanto mai indovinato. Molti, infatti, sono convinti che la vita sia tutt’al più una questione di coscienza. Sottolineare invece la centralità politica di tale questione è di primaria importanza per costruire un domani più giusto. Senza figli diventa insostenibile il sistema pensionistico e senza forza lavoro giovane è a rischio l’innovazione». L’8xmille diventa così una porta aperta sul futuro. Don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la famiglia, ha messo in evidenza la collaborazione tra il Servizio per il sostegno economico alla Chiesa e la pastorale familiare. «È giusto non dimenticare le povertà tradizionali – ha detto –. Ma nello stesso tempo occorre uno sguardo illuminato verso le nuove povertà, verso le solitudini di chi, pur avendo i mezzi economici, non riesce a vivere a pieno l’amore per il proprio coniuge, a portare i propri figli su percorsi di vita buona, o immobilizzato da tante paure ad accogliere una nuova vita». È nato così il master per formare operatori capaci di accompagnare le famiglie, specie quelle più a rischio, in un percorso di crescita umana e cristiana. Ma c’è anche l’investimento educativo sui metodi naturali di cui ha parlato Elena Giacchi, docente per la pianificazione familiare e regolazione naturale della fertilità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In sostanza, ha concluso Matteo Calabresi, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, «questo è l’8xmille che non t’aspetti e che nessuno conosce, anche perché i giornali non ne parlano. L’8xmille invece interviene in tante situazioni e contribuisce così a costruire una società più a misura d’uomo».
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