È iniziata questa mattina in Vaticano la visita ad limina dei vescovi del Belgio, che nella mattinata di venerdì saranno ricevuti da Benedetto XVI. La visita, come è stato annunciato nei giorni scorsi, è anche l'occasione per discutere con i vertici vaticani degli abusi sui minori. Sono dei giorni scorsi le dimissioni del vescovo di Bruges, mons. Roger Vangheluwe, reo confesso di aver abusato sessualmente di un proprio nipote, e le accuse della stampa al nuovo arcivescovo di Bruxelles-Malines e nuovo primate del Belgio, mons. Andrè-Joseph Leonard, accusato di aver protettoun prete pedofilo negli anni Novanta. L'incontro tra il Papa e i vescovi era già fissato da tempo nel quadro delle visite ad limina che i presuli compiono in Vaticano ogni cinque anni. È stato però proprio l'episcopato belga ad annunciare che il tema della pedofilia nella Chiesa «sarà oggetto di discussione con il Papa». Stamane i vescovi belgi hanno partecipato a una messa presso la tomba di Giovanni Paolo II, nella cripta della basilica vaticana. Sono poi iniziate le visite ai vari dicasteri, tra cui oggi quella al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali. Venerdì alle 18, dopo l'incontro della mattina col Papa, mons. Leonard terrà anche una conferenza stampa presso il Collegio Belga, a Roma.
Mons. Leonard alla Radio Vaticana. «Sicuramente toccheremo i dolorosi interrogativi che si sono posti nel nostro Paese dopo le dimissioni del vescovo di Bruges. È inevitabile parlare di questo tema e delle misure che contiamo di prendere per fare fronte a questa situazione». Con queste parole, l'arcivescovo di Malines-Bruxelles, mons. Andrè-Joseph Leonard, conferma che il dossier-pedofilia sarà uno dei temi al centro della visita ad limina dei vescovi belgi, iniziata oggi in Vaticano, e dell'incontro con Benedetto XVI previsto per venerdì. In un'intervista alla Radio Vaticana, mons. Leonard spiega che tra gli altri temi «ci sono senza dubbio le sfide della secolarizzazione e anche le questioni bioetiche che in Belgio sono particolarmente pregnanti, soprattutto per quanto riguarda l'eutanasia. C'è, come dappertutto, la questione del dialogo interreligioso, visto che siamo in una società dove l'immigrazione da Paesi musulmani è significativa. C'è anche il problema delle vocazioni». Il primate belga sottolinea poi l'importanza della collegialità con Roma, ma anche del ruolo giocato dallo spirito di solidarietà esistenti tra i vescovi. «Essendo una piccola Conferenza episcopale, ci si vede molto spesso, quindi tra di noi esiste già una grande solidarietà – osserva –. Questo mi ha colpito anche in questi giorni: mi ha colpito come ci siamo tenuti in contatto tra di noi. Ci si sostiene reciprocamente, la Conferenza episcopale è molto affiatata. Ma è chiaro che la visita alla tomba degli Apostoli e l'incontro con il successore di Pietro e la Curia Romana è anche per noi un momento privilegiato per approfondire ulteriormente i legami di comunione e di amicizia che già ci uniscono».