lunedì 28 marzo 2011
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"La guerra non risolve niente e, quando scoppia, e altrettanto incontrollabile quanto l'esplosione di un reattore nucleare. E le prime vittime sono sempre i più poveri e i più svantaggiati". Lo affermano i vescovi del Nord Africa in un documento, diffuso dall'agenzia vaticana Fides, che mette in guardia l'Occidente dai rischi dell'azione militare contro la Libia di Gheddafi. Secondo i presuli, "che lo si voglia o no, la guerra nel Vicino Oriente, ed ora nel Maghreb, sarà sempre interpretata come una crociata", "E questo - spiegano i vescovi - avrà conseguenze inevitabili sulle relazioni conviviali che cristiani e musulmani hanno intrecciato e continuano a intrecciare nel quotidiano".I Vescovi della Conferenza Episcopale Regionale del Nord Africa chiedono invece "una mediazione diplomatica" e lanciano un appello all'aiuto umanitario. "Preghiamo l'Altissimo perchè ispiri i responsabili delle nazioni a trovare il cammino che conduce verso la Giustizia e la Pace" conclude il comunicato. "Ora che il vento di cambiamento attraversa la Libia - scrivono - noi ci uniamo in maniera particolare ai nostri fratelli Vescovi di Tripoli e di Bengasi, e a tutte le popolazioni del Paese".
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