Il Vaticano si augura che le notizie circolate sulle presunte ordinazioni dei vescovi in Cina siano infondate.
«Nelle ultime settimane - si legge nella nota rilasciata dal direttore della Sala Stampa Vaticana, Greg Burke - si sono susseguite diverse notizie circa alcune ordinazioni episcopali, conferite senza Mandato Pontificio a sacerdoti della comunità non ufficiale della Chiesa cattolica in Cina Continentale.
La Santa Sede non ha autorizzato alcuna ordinazione, né è stata ufficialmente informata di tali accadimenti. Se le suddette ordinazioni episcopali fossero vere, costituirebbero una grave violazione delle norme canoniche.
La Santa Sede si augura che tali notizie siano infondate. In caso contrario, dovrà attendere informazioni sicure e documentazione certa prima di valutare adeguatamente i casi. Tuttavia, ribadisce che non è lecito procedere ad alcuna ordinazione episcopale senza il necessario Mandato Pontificio, neppure appellandosi a particolari convincimenti personali».
Come riporta Asianews, il riferimento sembra essere all'ordinazione illecita del sacerdote Paulus Dong Guanhua nell’Hebei, subito condannata dalla Chiesa sotterranea.
Prima della nota vaticana - ha rimarcato Vatican Insider - l’ottantunenne vescovo Julius Jia Zhiguo, pastore legittimo – cioè riconosciuto dalla Santa Sede - della diocesi di Zhengding (la stessa di cui il sedicente vescovo Dong pretende ora di portare il titolo) e appartenente alla comunità clandestina, già il 13 settembre aveva diffuso tra i sacerdoti della sua diocesi un comunicato per annunciare la scomunica latae sententiae (automatica) in cui era incorso Dong per la sua ordinazione episcopale avvenuta senza il consenso del Papa.