domenica 31 marzo 2013

Nel lunedì dell'Angelo, il Papa ha recitato il Regina Coeli. «La grazia contenuta nei sacramenti pasquali è un potenziale di rinnovamento enorme per l’esistenza personale, per la vita delle famiglie, per le relazioni sociali». Nel pomeriggio il raccoglimento sulla tomba di San Pietro.

L'intervista a Comastri dopo la visita con il Papa sulla tomba di Pietro 
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La grazia contenuta nei sacramenti pasquali è via per il rinnovamento dell’esistenza personale, della vita delle famiglie e delle relazioni sociali. E' stato il cuore della riflessione che papa Francesco ha pronunciato oggi nel Lunedì dell'Angelo, prima della recita del Regina Coeli che nel Tempo pasquale sostituisce l'Angelus.«Sì, il Battesimo che ci fa figli di Dio, l’Eucaristia che ci unisce a Cristo, devono diventare vita, tradursi cioé in atteggiamenti, comportamenti, gesti, scelte. La grazia contenuta nei Sacramenti pasquali è un potenziale di rinnovamento enorme per l’esistenza personale, per la vita delle famiglie, per le relazioni sociali - ha sottolineato papa Bergoglio -. Ma tutto passa attraverso il cuore umano: se io mi lascio raggiungere dalla grazia di Cristo risorto, se le permetto di cambiarmi in quel mio aspetto che non è buono, che può far male a me e agli altri, io permetto alla vittoria di Cristo di affermarsi nella mia vita, di allargare la sua azione benefica. Questo è il potere della grazia!». «Senza la grazia - ha poi ripetuto per due volte - non possiamo nulla». «E con la grazia del Battesimo e della Comunione eucaristica posso diventare strumento della misericordia di Dio» ha proseguito. In questo modo si concretizza nella vita di tutti il Mistero pasquale. L'auspicio del Papa è che esso «possa operare profondamente in noi e in questo nostro tempo, perché l'odio lasci il posto all'amore, la menzogna alla verità, la vendetta al perdono, la tristezza alla gioia». E cioè «che la forza della Risurrezione di Cristo possa raggiungere ogni persona, specialmente chi soffre, e tutte le situazioni più bisognose di fiducia e di speranza». Con quest'ultima invocazione papa Francesco ha concluso il suo breve discorso prima della preghiera mariana del Regina Coeli.

 

Poi i saluti agli oltre 40mila fedeli presenti in piazza San Pietro, con toni semplici e diretti.«Buona Pasqua e buon pranzo!» è stato l'augurio con cui papa Francesco si è congedato dai fedeli riuniti sul sagrato della Basilica Vaticana per l'odierna preghiera mariana del Regina Coeli. «Saluto con grande affetto tutti voi - ha detto papa Bergoglio nella sola lingua italiana ai gruppi che gremivano anche oggi la piazza -, cari pellegrini provenienti dai vari Continenti per partecipare a questo incontro di preghiera. A ciascuno auguro di trascorrere serenamente questo Lunedì dell'Angelo, nel quale risuona con forza l'annuncio gioioso della Pasqua: Cristo è risorto! Buona Pasqua a tutti!» Nella sua prima Pasqua da vescovo di Roma, papa Francesco aveva esortato tutti, già domenica nella Messa di Pasqua, a lasciarsi amare da Cristo Risorto. Il Pontefice aveva celebrato l'Eucaristia in una piazza San Pietro gremita di fedeli. Oltre 250 mila le persone che domenica si sono strette e hanno pregato assieme a papa Francesco. Dopo la celebrazione di domenica, il Papa si è affacciato dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana per il messaggio pasquale e la Benedizione “Urbi et Orbi”. «Pace per il mondo intero», è stata la sua invocazione, «il Signore faccia fiorire i deserti che sono nei nostri cuori».In preghiera sulla tomba di San Pietro.È durata tre quarti d'ora, dalle 17 alle 17,45, la visita di papa Francesco alla Necropoli vaticana. È stato - ha precisato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi - il primo Papa a scendere negli scavi dellaNecropoli vaticana. "Papa Francesco ha percorso tutta la via centrale della Necropoli, che si trova sotto la Basilica e le Grotte vaticane, ascoltando le spiegazioni, avvicinandosi così - in leggera salita - al luogo dove si trova la tomba di San Pietro, esattamente sotto l'altare centrale e la cupola della Basilica", ha aggiunto Lombardi. "Nella Cappella Clementina, il luogo più vicino alla tomba del Principe degli Apostoli, il Papa ha - poi - sostato in preghiera silenziosa, in raccoglimento profondo e commosso"."La visita - ha detto ancora padre Lombardi - si è conclusa nelle Grotte vaticane, rendendo omaggio alle tombe dei Papi del secolo scorso che vi si trovano: Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, Paolo VI, GiovanniPaolo I. Uscendo dalla Grotte, il Papa ha salutato il personale presente ed è rientrato a piedi a Santa Marta, come a piedi era giunto all'ingresso degli scavi sul fianco sinistro della Basilica". Il Papa era accompagnato dal cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica Vaticana, dal Delegato della Fabbrica di San Pietro, monsignor Vittorio Lanzani, dal segretario monsignor Alfred Xuereb e dai responsabili della Necropoli vaticana, Pietro Zander e Mario Bosco.

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