“Il centro del secondo giorno - ha proseguito il Papa - è stata la Celebrazione Eucaristica che ha visto riuniti nella Cattedrale pastori e fedeli dei diversi Riti cattolici presenti in Turchia. Insieme abbiamo invocato lo Spirito Santo, Colui che fa l’unità della Chiesa: unità nella fede, unità nella carità, unità nella coesione interiore. Il Popolo di Dio, nella ricchezza delle sue tradizioni e articolazioni, è chiamato a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, in atteggiamento costante di apertura, di docilità e di obbedienza. Il nostro cammino di dialogo ecumenico è anche dell’unità nostra, della nostra Chiesa cattolica, quello che fa tutto è lo Spirito Santo. A noi tocca lasciarlo fare, accoglierlo e andare dietro le sue ispirazioni”.
“Il terzo e ultimo giorno, festa di Sant’Andrea Apostolo, ha offerto il contesto ideale per consolidare i rapporti fraterni tra il Vescovo di Roma, Successore di Pietro, e il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, successore di Andrea, fratello di Simon Pietro, che ha fondato quella Chiesa. Ho rinnovato con Sua Santità Bartolomeo I l’impegno reciproco a proseguire sulla strada verso il ristabilimento della piena comunione tra cattolici e ortodossi. Insieme abbiamo sottoscritto una Dichiarazione congiunta, ulteriore tappa di questo cammino. La preghiera è la base per ogni fruttuoso dialogo ecumenico sotto la guida dello Spirito Santo, che come ho detto è quello che fa l’unità”.
Infine, Papa Francesco ha ricordato l’ultimo incontro, definito “bello e anche doloroso”, con un gruppo di ragazzi profughi, ospiti dei Salesiani. "Ringrazio una volta in più la Turchia per questa accoglienza di tanti profughi e ringrazio di cuore i salesiani di Istanbul, che sono bravi! Preghiamo per tutti i profughi e i rifugiati, e perché siano rimosse le cause di questa dolorosa piaga”.
“Dio onnipotente e misericordioso – ha terminato il Papa – continui a proteggere il popolo turco, i suoi governanti e i rappresentanti delle diverse religioni. Possano costruire insieme un futuro di pace, così che la Turchia possa rappresentare un luogo di pacifica coesistenza fra religioni e culture diverse. Preghiamo inoltre perché, per intercessione della Vergine Maria, lo Spirito Santo renda fecondo questo viaggio apostolico". L'ultima frase del Papa è un'esortazione: "Il tempo che ci prepara alNatale favorisca in tutti un rinnovato impegno di adesione a Cristo edi solidarietà verso i fratelli più bisognosi".