Tito Brandsma, il sacerdote carmelitano olandese Tito Brandsma (1881-1942), martire del nazismo - Ansa / Wikipedia
La Chiesa ha tre nuovi santi. Il prossimo 15 maggio papa Francesco canonizzerà infatti padre Tito Brandsma (1881-1942) vittima del nazismo, la suora palermitana Maria di Gesù, al secolo Carolina Santocanale (1852-1923) fondatrice delle Cappuccine dell'Immacolata di Lourdes e la religiosa francese Marie Rivier (1768-1838) cui si deve la nascita delle Suore della Presentazione di Maria. Le date sono stata decise questa mattina durante il Concistoro ordinario pubblico presieduto da Francesco.
Padre Brandsma, l’angelo di Dachau
Padre Brandsma, nato a Bolsward, nei Paesi Bassi, sacerdote carmelitano, filosofo, pioniere della buona stampa e impegnato nel dialogo ecumenico, fu un fiero avversario del regime nazista, pagando questo suo atteggiamento con l’uccisione a Dachau, in Germania. Fatale il suo impegno di assistente ecclesiastico dell’associazione dei giornalisti cattolici, in virtù del quale visitava le redazioni invitandole a resistere. Arrestato nel gennaio del 1942, fu ucciso il 26 luglio 61 anni, con un’iniezione letale: andò incontro alla morte pregando per i suoi carnefici. Beato dal 1985, il miracolo per la sua canonizzazione riguarda la guarigione da un grave tumore di un padre carmelitano a Palm Beach, negli Stati Uniti, nel 2004.
Carolina Santocanale, dalla parte degli ultimi
Carolina Santocanale, la prossima santa italiana, fu apostola tra gli aultimi nel segno della carità e della preghiera. Per definirla bastano le parole di Papa Francesco, il giorno della sua beatficazione, il 12 lugluo 2016 : «Abbandonò le comodità e si fece povera tra i poveri. Da Cristo, specialmente nell’Eucaristia, attinse la forza per la sua maternità spirituale e la sua tenerezza con i più deboli». Nata Carolina, Maria di Gesù Santacanale vide la luce a Palermo il 2 ottobre 1852. Desiderosa sin da piccola di consacrarsi al Signore, dovette ritardare il suo progetto a causa delle condizioni di salute. Trasferitasi a Cinisi impostò il cammino di una nuova opera nel solco della spiritualità francescana e il 13 giugno 1887 ricevette il saio di Terziaria Regolare. Nel 1891 poi con le prime compagne si trasferì nella casa ereditata dai nonni iniziando il suo apostolato di servizio ai poveri e ai malati. Avendo accolto nel suo Istituto un certo numero di orfanelle, l’Opera si trasformò in Orfanotrofio cui seguì la creazione di un educandato. Il 13 giugno 1910 ottenne il via libera alla Regola che disciplinava la vita religiosa sua, e delle prime consorelle, insieme al decreto di aggregazione del nuovo Istituto all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Il percorso dell’Istituto non fu tuttavia per niente facile. La Prima Guerra Mondiale ostacolò profondamente la sua crescita e l’arcivescovo di Monreale, viste la mancanze di fondi, impose alla prossima santa di chiudere il noviziato. Prove che minarono la salute di madre Maria di Gesù. Per curarsi la religiosa si trasferì a Palermo dai suoi fratelli, recuperando le forze tanto da rientrare a Cinisi dove il 24 gennaio 1923 ricevette l’autorizzazione alla riapertura del Noviziato e il decreto di conferma dell’Istituto. Morì il 27 gennaio 1923. Il miracolo ottenuto per sua intercessione è relativo a dua gravidanze arivate a termine felicemente. nel 2016 e nel 2017, di una signora siciliana, affetta da una malattia che l’aveva resa sterile.
Marie Rivier, più forte della malattia
Nata 19 dicembre 1768 a Montpezat-sous-Bauzon, in Francia, l’esistenza di Marie Rivier fu contrassegnata dalla malattia. Aveva appena sedici mesi quando cadde dal letto, procurandosi un grave danno all’anca, tanto da non essere in grado, per anni, di alzarsi in piedi. Proprio le condizioni di salute le impedirono di entrare molto presto nella vita religiosa, vocazione che poté però assecondare nel 1796 quando diede vita a una piccola comunità, riconosciuta nel 1801 come Congregazione delle suore della presentazione di Maria, e che in breve aprì ben 46 case, dedicandosi principalmente a educare la gioventù e soprattutto ragazze, privilegiando povere, orfane, abbandonate. Suor Rivier morì a Bourg-Saint-Andéol il 3 febbraio 1838. Beata dal 1982 ad aprirle le porte alla canonizzazione è stata la guarigione nel 2013 a Meru in Kenya di un bambino nato «in assenza prolungata di attività cardiaca, respiratoria, circolatoria».