venerdì 31 maggio 2024
“Bambini di oggi, Mondo di domani”: l'associazione fondata nel 1987 dalla scalabriniana in un quartiere fra i più poveri d’Europa, è luogo di «amicizia e rispetto reciproco. Senza nascondere la fede»
Marsiglia: l'atelier di lettura dell'associazione "Bambini di oggi, Mondo di domani"

Marsiglia: l'atelier di lettura dell'associazione "Bambini di oggi, Mondo di domani" - .

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Il terzo arrondissement di Marsiglia è considerato uno dei quartieri più poveri d’Europa. Qui vivono migliaia di immigrati di prima, seconda e terza generazione, molti dei quali di fede islamica. Proprio qui, nel 1987, suor Valeria Rubin, scalabriniana, e alcuni laici decidono di fondare l’associazione “Enfants d’aujourd’hui, Monde de demain” (“Bambini di oggi, Mondo di domani”) per dedicarsi all’educazione offrendo un servizio di doposcuola: moltissimi ragazzi infatti mostrano di avere notevoli difficoltà negli studi e non vengono seguiti dai genitori che spesso sono analfabeti.

I primi giovani a recarsi nei locali dell’associazione sono cinque: l’anno seguente più di quaranta. Presto suor Valeria e i suoi collaboratori si rendono conto che è necessario prendersi cura anche delle famiglie di questi giovani: si stabilisce perciò di offrire un corso di francese per gli adulti. Anno dopo anno, mentre il quartiere si va popolando di un numero sempre crescente di immigrati, vengono avviate nuove iniziative e molti volontari si rendono disponibili a dare una mano. E così, grazie al seme evangelico sparso a mani larghe, grazie a cure e premure fatte circolare con semplicità e costanza, giovani in difficoltà e famiglie nel bisogno riescono a costruirsi un futuro buono in una città nella quale, dice suor Valeria, «gli stranieri patiscono ancora pesanti avvilimenti proprio come un tempo i migranti italiani subivano prevaricazioni e umiliazioni».

Attualmente l’associazione è frequentata da decine di persone: ogni settimana vengono distribuiti pacchi con generi alimentari e abbigliamento a famiglie indigenti, che vengono sostenute nelle loro fatiche quotidiane dai volontari. Oltre ottanta bambini e ragazzi frequentano il servizio di doposcuola riuscendo a terminare brillantemente il ciclo di studi. Gli alunni delle elementari imparano a scoprire il gusto della lettura e le meraviglie dell’umano con gli “Ateliers di lettura”, incontri bisettimanali durante i quali si leggono e si commentano libri messi a disposizione dall’associazione, che di recente si è dotata anche di una biblioteca. Moltissimi adulti seguono i corsi di alfabetizzazione e riescono a superare gli esami per ottenere il permesso di soggiorno. Gruppi di giovani partecipano ai weekend formativi proposti periodicamente e si incontrano per ragionare insieme sulle grandi questioni della vita accompagnati da padre Elia, scalabriniano.

L’associazione si sostiene economicamente grazie a un emporio interno nel quale vengono venduti a prezzi molto bassi prodotti per la casa nuovi e usati, donati da benefattori francesi e italiani. Insieme a suor Valeria, che è affiancata da due consorelle, lavorano circa sessanta volontari: molti di loro sono giovani che in passato sono stati aiutati e che desiderano restituire il bene ricevuto. Fra loro vi sono anche molti musulmani.

«La religione – sottolinea suor Valeria – non è mai stata motivo di incomprensioni né di tensioni. Lavoriamo tutti con passione e dedizione per il bene dei ragazzi. Le famiglie musulmane sono contente di frequentare l’associazione e ci affidano con tranquillità i loro figli, anche per i weekend formativi: hanno capito il nostro scopo, la gratuità con cui agiamo, e hanno sperimentato che qui le persone di fede islamica sono ben volute e pienamente rispettate. Allo stesso tempo hanno visto che noi cattolici non nascondiamo la nostra fede e che ci aspettiamo di ricevere il medesimo rispetto. Per noi la mancanza di apertura mentale e di rispetto non è accettabile. Questa chiarezza è fondamentale per costruire fiducia e fraternità, edificare relazioni solide e quell’amicizia sociale capace di contrastare lo sfarinamento del legame sociale, un fenomeno che colpisce anche la Francia». E pensando al futuro dell’associazione suor Valeria aggiunge: «abbiamo cominciato a collaborare con una associazione locale che assicura alloggi a studenti universitari poveri, i quali, in cambio di questo aiuto, danno lezioni ai nostri ragazzi. A nostra volta, sosteniamo questi studenti universitari donando loro ogni settimana pacchi alimentari. Il nostro obiettivo è collaborare anche con altre associazioni per costruire una rete ancora più solida e forte, per il bene di tutti».

Lavorare insieme e mettere a disposizione degli altri le proprie qualità migliori: è il lavoro bello dell’agape evangelico. Niente a che vedere con il diktat ossessivo e disperante del nostro tempo che impone di farsi da sé e per sé, senza vincoli né debiti con alcuno.

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