venerdì 10 ottobre 2014
Sinodo famiglia, «Né per tutti, né per nessuno»
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È ormai chiaro che la tendenza generale dell’assise sinodale sta gettando le basi per favorire un possibile accesso ai sacramenti per i divorziati risposati. Ieri sera, nell’ora della sessione libera, si è fatto un ulteriore passo avanti. Il tema è stato toccato in quasi tutti gli interventi. Tra gli altri sono intervenuti di nuovo l’arcivescovo di Vienna, Cristoph Schönborn, e il cardinale Francesco Coccopalmerio. Sono decisamente in pochi quelli che restano contrari ad un’apertura, affermando che in nessun caso si possono aprire le porte dei sacramenti a chi non si trova nelle condizioni obbiettive. L’assemblea sinodale nella sua stragrande maggioranza è invece a favore di un intervento e desidera soluzioni concrete a fronte di determinati casi, così come è stato accennato anche dai padri intervenuti al briefing di ieri in Sala Stampa. E negli interventi in aula si è richiamato e sottolineato anche il ruolo e la responsabilità del vescovo nella eventuale verifica delle condizioni di fede e del cammino di vita di queste persone. Insomma l’indirizzo generale è quello di un’attenzione misericordiosa verso quei casi specifici che lo studio della Chiesa stabilirà come tali. Il cardinale Reinhard Marx, facendosi interprete della Conferenza episcopale tedesca, ha detto che è giusto che la misericordia della Chiesa vada loro incontro ed ha usato un’espressione: «Né per tutti, né per nessuno», che riassume in modo sintetico l’orientamento espresso riguardo all’accessione ai sacramenti per i divorziati risposati.
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