Nel 2012 a Milano il Papa ritroverà l’abbraccio delle famiglie di tutto il mondo. Si terrà infatti nella metropoli lombarda il VII Incontro mondiale dedicato alla cellula fondamentale della società. E con un tema che ha una forte connotazione sociale: «La famiglia: il lavoro e la festa». L’evento è stato presentato ieri, sia nella città che lo ospiterà sia nella Sala Stampa della Santa Sede, a Roma, dove il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha presentato ai giornalisti la lettera di Benedetto XVI in preparazione all’Incontro.Il Pontefice, come ha fatto notare il porporato, non si limita ad annunciare le date della Giornata (dal 30 maggio al 3 giugno 2012, appunto) e la sua partecipazione alla «Festa delle testimonianze» (2 giugno) e alla Messa solenne del giorno conclusivo (3 giugno), ma entra anche nel tema. «Il lavoro e la festa – ricorda, infatti, il Papa nel messaggio – sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte, influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli, incidono sul rapporto della famiglia con la società e con la Chiesa». Nella Bibbia, sottolinea il Pontefice, «famiglia, lavoro e giorno festivo sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un’esistenza pienamente umana». E lo sviluppo autentico della persona «comprende sia la dimensione individuale, familiare e comunitaria, sia le attività e le relazioni funzionali». Tuttavia, fa notare Papa Ratzinger, «ai nostri giorni, purtroppo, l’organizzazione del lavoro, pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico». Per cui l’Incontro mondiale di Milano «costituisce un’occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all’economia dello stesso nucleo familiare». A commento di queste parole del Papa il cardinale Antonelli ha sottolineato che «l’uomo, per vivere e svilupparsi, ha bisogno sia dei beni strumentali, che sono voluti in vista di qualcos’altro, sia dei beni gratuiti, che sono voluti per se stessi». Ma «la logica del massimo profitto – ha aggiunto Antonelli – tende a gonfiare la produzione e i consumi a danno delle relazioni umane e dei valori spirituali». Così «il giorno festivo risulta compromesso dal lavoro non stop, oppure diventa il fine settimana dedicato all’evasione mediante i cosiddetti riti di massa in discoteca, allo stadio, al mare, o dedicato ai consumi mediante l’affollata frequentazione dei supermercati, le nuove cattedrali delle città-mercato». Non solo: «L’individuo (single) – ha proseguito il cardinale – è considerato più funzionale della famiglia alle esigenze dell’economia, in quanto è più disponibile alla mobilità, più disposto a dare tempo ed energie, più propenso ai consumi». Al contrario, la famiglia «è privatizzata e ridotta a luogo di affetti e di gratificazione individuale; non riceve adeguato sostegno culturale, giuridico, economico, politico; subisce il pesante condizionamento di complesse dinamiche disgregatrici, tra le quali hanno un’incidenza, tutt’altro che trascurabile, l’organizzazione del lavoro e lo scadimento della festa a "tempo libero"». Per tutte queste ragioni la Giornata mondiale fissata a Milano per il 2012 sarà un’occasione di riflessione, oltre che – ha concluso il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, «un importante contributo alla difesa e promozione dell’umano autentico nel mondo di oggi, a cominciare da nuovi stili di vita familiare». Milano 2012 può diventare, infatti, una autentica promozione della stessa immagine della famiglia nella società. Lo ha sottolineato anche monsignor monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare della diocesi ambrosiana, intervenuto anche alla conferenza stampa di Roma, in rappresentanza della Chiesa che ospiterà l’evento. «La famiglia – ha detto – è specchio e risorsa della società, l’unico vero ammortizzatore sociale. Dunque le due questioni poste al centro della Giornata (il lavoro e la festa) interessano particolarmente la nostra società: il problema del lavoro è di scottante attualità, ma anche quello della festa merita non minore attenzione». Da qui al 2012 si lavorerà, dunque, al meglio per preparare l’evento sia sotto il profilo dei contenuti, sia per l’accoglienza (ieri è stata avanzata l’ipotesi di 500mila presenze). Tra i sussidi, come ha ricordato il vescovo Jean Lafitte, segretario del Pontificio Consiglio per la famiglia, anche un vademecum diretto ai vescovi per suggerire percorsi di formazione al matrimonio.