Le previsioni parlano di due milioni di giovani pellegrini: Rio de Janeiro vuole accoglierli con la
alegria> per cui la metropoli carioca è famosa in tutto il mondo. In Brasile non si ferma la macchina dei preparativi per la prossima Gmg. L’appuntamento “si mantiene”: la decisione di Benedetto XVI «non cambia nulla» nel programma, ha assicurato Adionel da Cunha, portavoce dell’arcidiocesi di Rio. La città brasiliana, dal 23 al 28 luglio, ospiterà l’incontro dei giovani con il prossimo pontefice. «Proprio Benedetto XVI – ha ricordato l’arcivescovo di Rio, Orani Tempesta – ha sempre detto che la Gmg sarebbe stata realizzata a Rio da lui o dal suo successore. Preghiamo per la salute del Papa, così come per tutti gli anziani e i malati nel giorno di Nostra Signora di Lourdes». L’eventuale assenza del pontefice alla Gmg «non viene presa in considerazione» affatto, ha poi ribadito Tempesta: «È una tradizione che il Papa assista, anche dopo un cambiamento recente». Non è la prima volta nella storia delle Giornate mondiali della gioventù: nel 2005, all’appuntamento di Colonia – convocato da Giovanni Paolo II – fu presente proprio Benedetto XVI, come ha ricordato l’arcivescovo brasiliano. «Riaffermiamo dunque che il nostro lavoro continua e che la Gmg si farà. In questo momento invito tutti a pregare per il Papa, che ha assunto una decisione molto coraggiosa». Anche il Comitato Organizzatore di Rio ha voluto tranquillizzare i fedeli che da tempo stanno lavorando per la riuscita dell’incontro: «La Giornata si svolgerà con la venuta del Papa a Rio de Janeiro. Aspettiamo il processo di elezione del nuovo Sommo Pontefice. Continuiamo nella preghiera e con il nostro sforzo a organizzare l’evento». Ci sono già decine di migliaia di volontari iscritti: segno dell’entusiasmo con cui si attende la Gmg di Rio, la prima in terra brasiliana, ma non in Sud America. Il ricordo vola a Buenos Aires, 11-12 aprile 1987. Ventisei anni dopo la Giornata tornerà nel continente, per atterrare nel Paese con il più alto numero di fedeli al mondo: su una popolazione di 194 milioni, quasi 124 milioni sono cattolici (ovvero il 64,6%), dicono i dati ufficiali. Proprio il Brasile è stato scelto da Benedetto XVI come prima tappa latinoamericana dei suoi viaggi apostolici: nel 2007 il Papa ha inaugurato ad Aparecida la V Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano (Celam). I vescovi brasiliani non dimenticano l’attenzione del Pontefice verso il Paese sudamericano e di fronte al sorprendente annuncio di Benedetto XVI assicurano di «accogliere con amore filiale le ragioni presentate da Sua Santità, segnale di umiltà e grandezza, che hanno caratterizzato gli otto anni del suo pontificato». Benedetto XVI entrerà nella storia come il «Papa dell’amore», aggiunge la Conferenza episcopale brasiliana, grata dell’«affetto e dell’apprezzamento» che «ha sempre manifestato nei confronti della Chiesa in Brasile». Anche l’arcivescovo di San Paolo, cardinale Odilo Pedro Scherer, ha ammesso l’iniziale sentimento di vuoto avvertito dai brasiliani dopo l’annuncio di Benedetto XVI, ma allo stesso tempo ha manifestato grande ammirazione. «La gente si mette a pregare, a ringraziare Dio per il Santo Padre. Comprende il suo gesto, ammira il suo gesto».