Il Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei - Immagine di archivio
Inutile dire che Pompei è uno dei cuori mariani d’Italia, oltre che meta di pellegrinaggi da ogni parte del mondo, La maratona di preghiera promossa dal Papa per invocare a fine della pandemia, oggi fa tappa qui, nella grande basilica dedicata alla Beata Vergine del Santo Rosario. La sua storia è strettamente unita a quella del beato Bartolo Longo (1841-1926) che dopo un periodo di lontananza dalla Chiesa, anche di anticlericalismo, tornò con più fervore e profondità alla pratica della fede e ad accostarsi ai sacramenti. Abbandonata la professione di avvocato si impegnò nell’attenzione concreta agli ultimi. Decisivo per la sua vita fu l’incontro con la contessa Marianna Farnararo rimasta vedova molto giovane, che gli chiese di occuparsi dell’amministrazione dei suoi beni fondiari a Pompei. Servizio che Bartolo Longo accompagnò alla diffusione della preghiera del Rosario. Proprio a partire dalla devozione mariana si impegnò a costruire una grande chiesa, un santuario cui legò la sua intensa attività caritativa. La chiesa è stata edificata grazie alle offerte dei fedeli: la posa della prima pietra fu nel 1876 mentre la consacrazione avvenne nel 1891. Successivamente, tra il 1934 e il 1939 la chiesa è stata ampliata passando da una a tre navate.
Il quadro della Beata Vergine del Samto Rosario - Immagine di archivio
Cuore della devozione alla Madonna di Pompei è naturalmente l’icona della Beata Vergine del Santo Rosario che ritrae la Madonna in trono con Gesù in braccio e ai suoi piedi san Domenico e santa Caterina da Siena. Il dipinto fu dato a Bartolo Longo da suor Maria Concetta del convento di Porta Medina. Era in pessime condizioni, così che il futuro beato decise di affidarlo alle mani esperte dei restauratori. Il primo passo comunque fu consegnarlo ad Angelo Tortora che lo trasportò a bordo di un carretto a Pompei dove giunse il 13 ottobre 1875, giorno considerato la data di nascita della Nuova Pompei. La tappa successiva fu il recupero del quadro affidato a Guglielmo Galella e poi a Federico Maldarelli che resero il dipinto più armonico e sostituirono santa Rosa da Lima, allora raffigurata, con santa Caterina cui il Longo era molto devoto. Ad abbellire il volto di Maria invece, penso la stessa Vergine che, secondo il racconto del beato, si trasformò quando il dipinto, nel 1881, fu trasferito dalla chiesetta del Santissimo Salvatore in una delle cappelle laterali del nascente Santuario. A Bartolo Longo si deve la notissima preghiera della Supplica, che viene recitata solennemente due volte l’anno l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.
Anche oggi la preghiera per la fine della pandemia sarà trasmessa alle 18 sui canali ufficiali della Santa Sede. Un’intenzione particolare sarà per la Chiesa.