giovedì 4 luglio 2024
Il Papa sceglie monsignor Carlassare come pastore della Chiesa locale appena istituita. Prima dell'ordinazione episcopale, un commando lo aveva ferito a colpi di arma da fuoco
Il vescovo Christian Carlassare (vestito di bianco) alla marcia ecumenica in Africa

Il vescovo Christian Carlassare (vestito di bianco) alla marcia ecumenica in Africa - Avvenire

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Papa Francesco ha eretto oggi la nuova diocesi di Bentiu in Sud Sudan, con territorio dismembrato da quella di Malakal, e ha nominato come primo vescovo il comboniano veneto Christian Carlassare spostandolo dalla diocesi di Rumbek. Nel 2021 il presule originario di Schio, poco dopo la sua nomina episcopale, fu vittima di un agguato ordito per motivi non del tutto chiariti.

Monsignor Carlassare, 47 anni il prossimo 1° ottobre, ha emesso la Professione Solenne nell'Istituto dei Missionari Comboniani nel 2003 ed è stato ordinato sacerdote il 4 settembre 2004. Nel 2005 è stato inviato in missione in Sud Sudan, dove ha fatto anche il parroco e il vice-provinciale dei Comboniani. Dal 2020 al 2021 ha ricoperto l’incarico vicario generale della diocesi di Malakal. L'8 marzo 2021 è arrivata la nomina a vescovo di Rumbek. La consacrazione era fissata per il 23 maggio, solennità di Pentecoste. Ma la notte del 25 aprile colpi di arma da fuoco sparati da un gruppo di persone piombate nella sua stanza lo ferirono gravemente alle gambe.

«Quella notte - ha raccontato Carlassare all’Agenzia Fides - sono entrate due persone e ci hanno messi contro il muro, come se volessero ammazzarci. Poi hanno abbassato le pistole e hanno sparato una dozzina di colpi, alcuni hanno preso in pieno le mie gambe. È stata una grande umiliazione che mi ha insegnato a essere umile, un evento molto duro per me e per la diocesi, un attacco incomprensibile. In un certo senso, però, mi ha costretto a essere solidale con tante vittime innocenti, con lo stesso popolo del Sud Sudan che a causa della violenza, l'arroganza, l'ambizione di potere e la smania di controllo delle risorse, è stato messo in ginocchio. Ho fatto causa comune con tante vittime e ringrazio il Signore per la sua presenza in quel momento, ma anche per quando sono tornato ferito tra un popolo ferito: ci siamo rialzati insieme credendo nella guarigione possibile».

L’ordinazione episcopale venne sospesa, ma non annullata. «Sono consapevole che a Rumbek – aveva dichiarato Carlassare al settimanale diocesano Vita Trentina – c’è una Chiesa che mi aspetta, questo è stato un tempo di grande attesa in cui in molti mi hanno fatto sentire il calore, mi hanno chiesto di tornare e di non cedere alla paura». Così il 25 marzo 2022 ripresosi dopo una lunga riabilitazione, Carlassare era stato finalmente ordinato vescovo nella Cattedrale di Rumbek, diventando uno tra i più giovani vescovi al mondo.

Un mese dopo l’ordinazione un prete cattolico, insieme a tre laici, è stato condannato a sette anni di reclusione per la gambizzazione del vescovo veneto. Si tratta di padre John Mathiang della diocesi di Rumbek, che si è sempre dichiarato innocente. Ma lo scorso marzo la Corte suprema lo ha assolto affermando che le prove a suo carico non sono sufficienti a dimostrare senza ombra di dubbio il suo coinvolgimento nell’attentato. Ad aprile la Conferenza episcopale del Sud Sudan lo ha comunque sospeso a divinis.

Con la nomina di oggi Carlassare lascia una diocesi con circa 240mila cattolici per una che ne conta oltre 620mila, anche se con un numero più ridotto di sacerdoti (Rumbek ne ha 33, Bentiu 11).


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