Il cardinale Gualtiero Bassetti con l'arcivescovo Giuseppe Chiaretti - Gambassi
C'è un’immagine che in Umbria resta scolpita nella memoria e che racconta l’arcivescovo Giuseppe Chiaretti. È la foto pubblicata da un giornale locale dove si vede il presule inginocchiato in piazza IV Novembre a Perugia, cuore della città, mentre soccorre un uomo svenuto a causa di un malore. Uno scatto che testimonia il suo essere uomo attento al prossimo e pastore con lo stile del Buon Samaritano. L’arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve è morto oggi 2 dicembre, intorno alle 13, nella Residenza protetta “Fontenuovo” a Perugia. Aveva 88 anni. Nelle scorse settimane era stato ricoverato per un’insufficienza respiratoria.
La pagina del quotidiano "La Nazione" con l'arcivescovo Chiaretti che soccorre un uomo svenuto in piazza a Perugia - Archivio arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve
Ha guidato la Chiesa del capoluogo umbro per quattordici anni, fino al 2009, quando ha consegnato il pastorale al suo successore, Gualtiero Bassetti, oggi cardinale, che pochi giorni fa era stato a visitarlo. Un «servitore fedele del Vangelo», lo definisce il presidente della Cei in un messaggio. «L’intera comunità diocesana – sottolinea – accompagna con la preghiera il suo pastore verso la casa del Padre, affidandogli la protezione della sua amata Chiesa perusino-pievese. L’8 dicembre avrebbe compiuto 66 anni di sacerdozio e sappiamo quanto a lui stesse a cuore il ministero sacerdotale vissuto in pienezza e nella totale devozione alla Vergine».
Grande studioso e con un elevato spessore culturale, Chiaretti aveva aperto una profetica «stagione sinodale» a Perugia-Città della Pieve puntando sul Sinodo. «Un cammino insieme che sia vera missione tra i cristiani e di confronto-dialogo con i distanti», scriveva, quasi anticipando le indicazioni di papa Francesco e dell’attuale cammino sinodale nazionale. Vice presidente della Cei dal 2005 al 2009, era nato a Leonessa in provincia di Rieti il 19 aprile 1933, ma si è sempre sentito umbro anche perché la sua parrocchia d’origine faceva parte dell’arcidiocesi di Spoleto dove era stato ordinato sacerdote nel 1955. Parroco in varie comunità, era diventato vicario generale nel 1977. Incarico che aveva mantenuto fino al 1983 quando era stato nominato vescovo delle diocesi unite aeque principaliter di Montalto e di Ripatransone-San Benedetto del Tronto. Aveva ricevuto l’ordinazione episcopale a Spoleto. E sarebbe stato il primo pastore della nuova diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto.
Nel dicembre 1995 il trasferimento a Perugia-Città della Pieve dove aveva fatto il suo ingresso il 28 gennaio 1996. «L’urgenza pastorale del momento è il “ricostruire la Chiesa”, come diceva Paolo VI; la “nuova evangelizzazione” e la “missione”, come diceva continuamente Giovanni Paolo II; un “nuovo progetto culturale a valenza pastorale”, come amano dire i vescovi italiani», notava Chiaretti in una delle sua 34 Lettere pastorali scritte durante l’episcopato perugino. Pastore del dialogo, era stato membro del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani. E in qualità di presidente prima del Segretariato per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e poi dell’omonima Commissione Cei, aveva promosso nel 1999 il primo Convegno ecumenico nazionale sul “Padre Nostro”. Forte l’impegno anche sui fronti della vita, della famiglia e dei giovani.
Il funerale presieduto da Bassetti si terrà sabato alle 10 nella Cattedrale di Perugia. Poi il feretro sarà traslato nella Cattedrale di San Benedetto del Tronto dove verrà tumulato.