All'Europa dei muri risponde l'Europa dei ponti che Papa Francesco sogna diventi realtà. «Mi pare che
Papa Francesco continui a insistere che si costruiscano ponti: allora utilizzando e contrapponendo queste due immagini» quella della costruzione
dei ponti e quella della costruzione dei muri, «possiamo misurare tutta la distanza che c'è tra quest'ultima Europa e quella che
Papa Francesco sogna».
Così il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, è intervenuto al Senato al convegno sulla libertà religiosa in Senato, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell'università Roma Tre e aperto dal presidente del Senato Pietro Grasso. «Domani il Papa riceverà
il premio Carlo Magno - ha quindi ricordato Parolin - e sarà occasione per ricordare all'Europa la sua vocazione umanistica che è una vocazione all'apertura e alla solidarietà».
Va ricordato che il riconoscimento, attribuito ogni anno dalla città di Aquisgran a personalità che si siano contraddistinte per il loro ruolo in favore dei valori europei, è stato assegnato a Papa Francesco per il suo impegno a costruire un’Europa di pace, fondata su valori comuni e aperta ad altri popoli e continenti.
La «mentalità laicista» punta a «erodere» la dimensione religiosa, a «escluderla» dalla vita politica e «si trova imbarazzata di fronte al nuovo pluralismo religioso dell'Europa». Così il segretario di Stato vaticano ha voluto «ricordare che la Chiesa cattolica non chiede per sé ma chiede e promuove la libertà religiosa per chiunque. Lo Stato deve essere sempre più inclusivo e coinvolgente delle minoranze».