La "missione non è
proselitismo" e "questo stile di presenza evangelica come seme
del Regno di Dio - ha detto il Papa nel corso dell'udienza generale
in piazza San Pietro ripercorrendo le tappe del suo recente viaggio in Georgia e Azerbaigian - è,
se possibile, ancora più necessario in Azerbaigian, dove la
maggioranza della popolazione è musulmana e i cattolici sono
poche centinaia, ma grazie a Dio hanno buoni rapporti con tutti,
in particolare mantengono vincoli fraterni con i cristiani
ortodossi. Per questo a Baku, capitale dell'Azerbaigian, abbiamo
vissuto due momenti che la fede sa tenere nel giusto rapporto:
l'Eucaristia e l'incontro interreligioso".
La Chiesa cattolica chiamata al dialogo"Entrambi questi Paesi
- ha spiegato agli oltre 25mila fedeli presenti alla udienza
generale - hanno radici storiche, culturali e
religiose molto antiche, ma nello stesso tempo stanno vivendo
una fase nuova: infatti, tutt'e due celebrano quest'anno il 25mo
della loro indipendenza, essendo stati per buona parte del
secolo XX sotto il regime sovietico. E in questa fase - ha
rimarcato papa Bergoglio - essi incontrano parecchie difficoltà
nei diversi ambiti della vita sociale. La Chiesa Cattolica - ha
spiegato - è chiamata ad essere presente, ad essere vicina,
specialmente nel segno della carità e della promozione umana; ed
essa cerca di farlo in comunione con le altre Chiese e Comunità
cristiane e in dialogo con le altre comunità religiose, nella
certezza che Dio è Padre di tutti e noi siamo fratelli e
sorelle".
Ringraziamento al patriarca Ilia II
Papa Francesco ha avuto parole di grande affetto per il patriarca Ilia II. "L'incontro con lui quel pomeriggio - ha detto - è stato commovente, come pure lo è stata all'indomani la visita alla cattedrale patriarcale, dove si venera la reliquia della tunica di Cristo, simbolo dell'unità
della Chiesa. Questa unità è corroborata dal sangue di tanti
martiri delle diverse confessioni cristiane. Tra le comunità più
provate c'è quella assiro-Caldea, con la quale ho vissuto a
Tbilisi un intenso momento di preghiera per la pace in Siria, in
Iraq e in tutto il Medio Oriente".
Ex prigionieri di Auschwitz in piazzaAll'udienza general presenti anche alcuni ex prigionieri di
Auschwitz, il campo di concentramento in Polonia. "Saluto cordialmente - ha detto papa Francesco, nei saluti ai diversi gruppi
linguistici - tutti i Polacchi qui presenti e in modo
particolare gli ex prigionieri del campo di concentramento
d'Auschwitz". E la piazza ha rivolto un applauso agli ex
deportati.