Il rischio che corriamo di "considerarci
padroni del Creato" è stato denunciato oggi da Papa Francesco
all'Udienza Generale. "Dobbiamo - ha spiegato - custodire il
creato: è un dono che il Signore ci ha dato, siamo custodi del
creato e se lo sfruttiamo distruggiamo il segno dell'amore di
Dio". "Se noi non custodiamo il Creato, il Creato ci
distruggerà", ha scandito Francesco esortando gli 80 mila
presenti a "dire grazie al Signore perchè
il Creato è il
regalo che ci ha fatto". "Il dono della scienza che ci fa lo
Spirito Santo - ha spiegato - ci serve a guardare il Creato
come lo guarda Dio, per il quale è una cosa buona e bella:
anche noi dobbiamo vedere che è una cosa buona e bella e
lodare Dio di averci dato questa strada". Papa Francesco ha ripetuto all'Udienza
generale di oggi il suo
appello alla solidarietà con le
popolazioni di Bosnia ed Erzegovina e Serbia, "duramente
colpite da allagamenti e inondazioni, con perdite di vite
umane, numerosi sfollati e ingenti danni". "Purtroppo - ha
detto - la situazione si è aggravata, pertanto vi invito ad
unirvi alla mia preghiera per le vittime e per tutte le persone
provate da questa calamità". "Non manchi a questi nostri
fratelli la nostra solidarietà e il sostegno concreto della
comunità internazionale", ha raccomandato il Papa invitando
gli 80 mila presenti a pregare la Madonna e a recitare con lui
l'Ave Maria. "Sabato inizio
il viaggio in Terra
Santa, la terra di Gesù. Vi chiedo di pregare per la pace in
quella Terra che soffre tanto e per questo viaggio". Papa
Francesco si è rivolto così agli 80 mila fedeli che gremivano
piazza San Pietro per l'Udienza generale. "Sarà - ha detto -
un viaggio strettamente religioso, prima di tutto per
incontrare il mio fratello Bartolomeo I nella ricorrenza del
50esimo anniversario dell'incontro di Paolo VI con Atenagora
I". "Pietro e Andrea - ha concluso Francesco - si incontreranno
un'altra volta e questo è molto bello"