"Molti di coloro che sono colpiti dai problemi
più gravi del mondo attuale, dalla violenza e dall'intolleranza,
sono diventati rifugiati. Tragicamente costretti ad abbandonare le
loro case, privati della loro terra e della loro libertà". Lo ha
ricordato Papa Francesco ricevendo in Aula Paolo VI i 3mila universitari arrivati a Roma da 115 Paeso in occasione del Haward World Model United Nations, incontro promosso dalle Nazioni Unite per formare diplomatici e funzionari del futuro.
"Questi - ha scandito - sono coloro che hanno bisogno del vostro
aiuto, che vi chiedono a gran voce di ascoltarli, e che sono più che
mai degni di ogni vostro sforzo per la giustizia, la pace e la
solidarietà. Prego affinché le Nazioni Unite, e ciascuno degli
Stati Membri, siano sempre disposti a tale servizio e a tale cura".
Per Francesco offrire ai profughi accoglienza e solidarietà "è una cosa
radicata nella nostra comune umanità, che abbiamo dentro come
persone umane"."Ci sono uomini e donne, giovani e
vecchi, persone come voi. Famiglie e individui che vivono ogni
giorno lottando, che cercano di prendersi cura dei loro figli e
di provvedere ad essi non solo per il futuro, ma anche per le
elementari necessità dell'oggi", ha detto Francesco ai 3mila
giovani di tutto il mondo che partecipano al 2016 Harvard World
Model United Nations."Come studenti universitari, vi dedicate in modo
particolare - ha sottolineato il Papa - alla ricerca della
verità e della comprensione, alla crescita nella sapienza, non
solo a vostro beneficio ma per il bene delle vostre comunità
locali e dell'intera società". "Spero che questa esperienza -
ha poi confidato ai giovani universitari che studiano per
diventare diplomatici o funzionari dell'Onu - vi porti ad
apprezzare la necessità e l'importanza di strutture di
cooperazione e di solidarietà, che sono state forgiate dalla
comunità internazionale nel corso di molti anni. Queste
strutture sono particolarmente efficaci quando sono dirette al
servizio di quanti nel mondo sono più vulnerabili ed
emarginati".