Il compito del medico è "curare tutta
la persona: corpo anima e spirito, come dicevano con precisione
gli antichi greci". Lo ha ricordato papa Francesco ricevendo i
partecipanti al Congresso della Società italiana di chirurgia
oncologica."La malattia, l'esperienza del dolore e della
sofferenza non riguardano solo la dimensione corporea, ma l'uomo nella sua totalità", ha detto papa Francesco rivolgendosi ai 120 professionisti di chirurgia oncologica presenti in Sala Clementina. "Da qui l'esigenza - ha proseguito - di una cura integrale, che consideri la persona nel suo insieme e
unisca alla cura medica anche il sostegno umano, psicologico e
sociale,l'accompagnamento spirituale e il sostegno ai
familiari del malato".Perciò è
indispensabile, ha precisato il Papa, "che gli operatori sanitari, come chiedeva Giovanni
Paolo II, siano guidati da una visione integralmente umana della
malattia e sappiano attuare un approccio compiutamente umano al
malato che soffre".
"La condivisione fraterna con i malati - ha auspicato ancora il
Pontefice - ci apre alla vera bellezza della vita umana, che
comprende anche la sua fragilità, così che possiamo riconoscere la
dignità e il valore di ogni essere umano, in qualunque condizione si
trovi, dal concepimento fino alla morte"."Tante volte - ha aggiunto il Papa parlando a braccio - mi viene al cuore quella angosciata domanda di Dostoevskij 'perché soffrono i bambini?'. Solo Cristo può dare risposta a questo 'scandalo', tra virgolette. A Lui, crocifisso e risorto, anche voi potete sempre guardare nel lcompimento quotidiano del vostro lavoro".