"Gesù non cercava consensi per conquistare Gerusalemme" in quanto "non era un Messia che aspirasse ad un trono terreno". Benedetto XVI ha voluto ricordarlo nel breve discorso che ha preceduto la preghiera dell'Angelus, dedicato a commentare il brano del Vangelo di Giovanni che segue al racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci. "Anzi - ha osservato il Papa - alla Città santa Gesù voleva andarci per condividere la sorte dei profeti: dare la vita per Dio e per il popolo. Quei pani, spezzati per migliaia di persone, non volevano provocare una marcia trionfale, ma preannunciare il sacrifico della Croce, in cui Gesù diventò Pane spezzato per la moltitudine, corpo e sangue offerti in espiazione per la vita del mondo". L'evangelista stesso riporta il giudizio dei presenti ai quali il messaggio sembrò troppo "duro". "Gesù dunque - ha rilevato Papa Ratzinger - fece quel discorso per disilludere le folle e, soprattutto, per provocare una decisione nei suoi discepoli. Infatti, molti tra questi, da allora, non lo seguirono più". "Fu quello il momento critico, la svolta nella sua vita pubblica: Gesù smorza gli entusiasmi e provoca molti dissensi, la gente capì che non era un messia come lo volevano, che non cercava un trono terreno"."Cari amici - ha quindi esortato il Pontefice teologo parlando ai 4 mila fedeli presenti nel cortile della residenza estiva di Castel Gandolfo - lasciamoci nuovamente stupire dalle parole di Cristo: Egli, chicco di grano gettato nei solchi della storia, è la primizia dell'umanità nuova, liberata dalla corruzione del peccato e della morte". "E riscopriamo - ha continuato - la bellezza del sacramento dell'Eucaristia, che esprime tutta l'umiltà e la santità di Dio: il suo farsi piccolo, frammento dell'universo per riconciliarlo interamente nell'amore. La Vergine Maria, che ha dato al mondo il Pane della vita, ci insegni a vivere sempre in profonda unione con Lui".