venerdì 17 settembre 2010
Nel discorso alle autorità civili, riunite in serata a Westminster Hall, Benedetto XVI ricorda il ruolo fondamentale della religione nella vita pubblica, un ruolo che sempre di più si tenta di marginalizzare. Nel pomeriggio il Papa ha reso visita al primate anglicano, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, al quale non ha nascosto le difficoltà del cammino ecumenico.
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COMMENTI: Senza timori o reticenze di Davide Rondoni | Perché tutti possano sentire di Salvatore Mazza
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18.00 - Il discorso nella Westminster Hall. «Se i principi morali che sostengono il processo democratico non si fondano, a loro volta, su nient'altro di più solido che sul consenso sociale, allora la fragilità del processo si mostra in tutta la sua evidenza». E' uno dei passaggi del momento forse più istituzionale tra i tanti vissuti oggi dal Papa nel suo secondo giorno di visita in Gran Bretagna. Parlando nella Westminster Hall, cuore istituzionale del Regno Unito, alla società civile e al mondo culturale e imprenditoriale britannici, il Pontefice ha espresso la sua «preoccupazione di fronte alla crescente marginalizzazione della religione, in particolare del Cristianesimo, che sta prendendo piede in alcuni ambienti, anche in nazioni che attribuiscono alla tolleranza un grande valore».17.00 - L'incontro con il primate anglicano. In un mondo «a rischio di frammentazione», la collaborazione ecumenica «rimane essenziale» e «porterà sicuramente frutti nel promuovere lapace e l'armonia». Lo ha detto il Papa incontrando questo pomeriggio l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, primate della Chiesa anglicana. Benedetto XVI non ha nascosto le «difficoltà che il cammino ecumenico ha incontrato e continua a incontrare». Ma ha sottolineato che, da una parte, il sempre maggiore distacco dell'attuale cultura dalle sue «radici cristiane», dall'altra «la crescente dimensione multiculturale della società» e «l'incontro con le altre religioni», aprono «per noi cristiani» la «possibilità di esplorare, assieme ai membri di altre tradizioni religiose, delle vie per rendere testimonianza della dimensione trascendentale della persona umana e dellachiamata universale alla santità».13.00 - L'incontro con i rappresentanti delle altre fedi. La «collaborazione» e il «dialogo fra religioni» richiedono «il rispetto reciproco, la libertà di praticare la propria religione e di compiere atti di culto pubblico, come pure la libertà di seguire la propria coscienza senza soffrire ostracismo o persecuzione, anche dopo la conversione da una religione a un'altra». È il richiamo pronunciato da Benedetto XVI, con particolare riferimento a «situazioni in alcune parti del mondo», nell'incontro di stamane con i leader di altre religioni al St Mary's University College di Londra.11.00 - L'incontro con gli educatori cattolici. Il compito dell'insegnante «non è solo quello di impartire informazioni o di provvedere a una preparazione tecnica per portare benefici alla società», «l'educazione non è e non deve essere mai considerata come puramente utilitaristica». È quanto ha ricordato Benedetto XVI agli educatori cattolici, alla presenza del ministro britannico dell'Istruzione Michael Gove, visitando stamane il St Mary's University College, nel quartiere londinese di Twinckenham. All'incontro di stamane col mondo delle scuole cattoliche partecipano anche quattromila studenti giunti da tutta la Gran Bretagna.
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