Ogni cristiano "se vive l'esperienza della Pasqua di Risurrezione, non può non essere fermento nuovo nel mondo, donandosi senza riserve per le cause più urgenti e più giuste, come dimostrano le testimonianze dei Santi in ogni epoca e in ogni luogo". Lo afferma Benedetto XVI nel discorso all'udienza Generale di oggi, tenuta in piazza san Pietro per oltre 35mila fedeli. Per il Papa, "sono tante anche le attese del nostro tempo: noi cristiani, credendo fermamente che la risurrezione di Cristo ha rinnovato l'uomo senza toglierlo dal mondo in cui costruisce la sua storia, dobbiamo essere i testimoni luminosi di questa vita nuova che la Pasqua ha portato".La Pasqua è dunque "dono da accogliere sempre più profondamente nella fede, per poter operare in ognisituazione, con la grazia di Cristo, secondo la logica di Dio, la logica dell'amore. La luce della risurrezione di Cristo deve penetrare questo nostro mondo, deve giungere come messaggio di verità e di vita a tutti gli uomini attraverso la nostra testimonianza quotidiana". "È il nostro compito e la nostra missione - conclude Ratzinger - far risorgere nel cuore del prossimo la speranza dove c'è disperazione, la gioia dove c'ètristezza, la vita dove c'è morte".
IL PAPA INCORAGGIA GLI ABITANTI DI LAMPEDUSABenedetto XVI incoraggia gli abitanti di Lampedusa, presenti oggi all'Udienza Generale con l'arcivescovodi Agrigento, monsignor Francesco Montenergo, "a continuare nel loro apprezzato impegno di solidarietà verso i fratelli migranti, che trovano nella loro isola un primo asilo di accoglienza". "In pari tempo - aggiunge il Papa - auspico che gli organi competenti proseguano l'indispensabile azione di tutela dell'ordine sociale nell'interesse di ogni cittadino".