Speranza per non rassegnarsi alle paure e alle chiusure alimentate dal terrorismo e che a loro volta lo alimentano. Perciò, il discorso del Pontefice di fronte alle massime autorità polacche e al corpo diplomatico, è un potente invito ad accogliere quanti fuggono dalle guerre e dalla povertà, non a caso pronunciato in quella parte d'Europa politicamente più refrattaria a questi atteggiamenti. Speranza, inoltre, per costruire un mondo diverso da quello che i terroristi vorrebbero spietatatamente e violentemente imporre a tutti. Un mondo, insomma, governato dalla misericordia e non dall'odio.
Questa prima giornata, dunque, ha già fatto intuire quali saranno i temi portanti delle altre tappe di questa visita. Non senza tenere un occhio attento a quello che succede nel mondo. Ma con la mente rivolta soprattutto al messaggio di pace, di amore e di fraterna convivenza che la Gmg del resto porta inscritto nel suo stesso dna.
E giovedì, seconda giornata, si entra nel vivo. Al mattino la Messa al santuario di Czestochowa, la roccaforte della fede polacca, così caro a san Giovanni Paolo II. Nel pomeriggio la festa dell'accoglienza al parco Blonia, il primo contatto tra il Papa e i giovani, dopo l'assaggio dell'affaccio di mercoledì sera dalla finestra dell'episcopaio che fu del Papa santo. Parleranno i giovani, parlerà Francesco, entrambi si ascolteranno. Con la speranza che restino i soli protagonisti sulla scena. E che anche chi in queste settimane ha seminato morte e terrore ne venga in qualche modo contagiato.