lunedì 15 febbraio 2010
Come un padre che vuole stare accanto ai suoi figli più deboli. Con questo spirito Benedetto XVI si è recato ieri tra i poveri e gli immigrati delle strutture Caritas alla Stazione Termini da dove, oltre a pronunciare una parola di conforto, ha lanciato il monito perchè Stato e istituzioni superino la logica del profitto accogliendo «la forza della carità».
  • IL TESTO DEL DISCORSO  I  L'ANGELUS
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    Come un padre che vuole stare accanto ai suoi figli più deboli. Con questo spirito Benedetto XVI si è recato ieri tra i poveri e gli immigrati delle strutture Caritas alla Stazione Termini da dove, oltre a pronunciare una parola di conforto agli ultimi della città, non ha mancato di levare il suo monito perchè Stato e istituzioni superino la logica del profitto accogliendo "la forza della carita".Accolto da molti applausi e manifestazioni d'affetto, Benedetto XVI, sotto la guida della direttrice dell'ostello, Roberta Molina, e di uno dei medici del centro, Salvatore Gerace, ha innanzitutto compiuto un giro dei locali della struttura: il poliambulatorio, la farmacia, l'ostello e la sala mensa. In quest'ultima, Benedetto XVI ha ascoltato attento le parole rivoltegli, a nome di tutti i senzatetto della stazione, da Giovanna Contaldo, una delle ospiti. Quando, finito di leggere il discorso, la donna, commossa, si è avvicinata al Papa, Ratzinger non ha esitato ad accoglierla in un lungo abbraccio. "La Chiesa vi ama profondamente e non vi abbandona perchè riconosce nel volto di ciascuno di voi quello di Gesù", ha esordito quindi il Pontefice subito dopo aver ricevuto in dono il crocifisso restaurato della chiesa di San Pietro a Onna (L'Aquila), simbolo del dolore di tutti coloro che hanno subito disgrazie. Poi, si è rivolto ai 190 ospiti dell'ostello "Don Luigi di Liegro", ai quasi mille operatori che ogni giorno ascoltano gli indigenti della città ("senza volontari non si fa niente", aveva detto poco prima varcando la soglia del centro Caritas in segno di ringraziamento) e alle autorità presenti: il sindaco della capitale Gianni Alemanno, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, e l'amministratore delegato delle Ferrovie dello stato, Mauro Moretti, in rappresentanza dell'azienda che nel 1983 ha donato i locali alla Caritas. A loro e a tutti "quanti hanno responsabilità nella pubblica amministrazione e nelle diverse istituzioni ", Benedetto XVI ha rivolto l'incoraggiamento "ad impegnarsi nella costruzione di un futuro degno dell'uomo, riscoprendo nella carità la forza propulsiva per un autentico sviluppo e per la realizzazione di una società più giusta e fraterna" obiettivo sempre più "urgente" in un mondo in cui "sembra prevalere la logica del profitto e della ricerca del proprio interesse". Da parte sua, ha aggiunto il pontefice, la Chiesa, "nel rispetto delle competenze dello Stato", è impegnata affinchè "ad ogni essere umano venga garantito ciò che gli spetta".Il Papa stesso, che durante la visita ha salutato paternamente uno a uno molti ospiti dell'Ostello, compresi i bambini in braccio alle mamme, ha spiegato come essa si inquadri "nell'Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale": proprio il livello di povertà in Italia, come hanno rivelato dati Caritas diffusi in questi giorni (più 20 per cento di richieste di ascolto tra il 2007 e il 2008), è cresciuto a causa della crisi economica, costringendo sempre più famiglie italiane a rivolgersi ai servizi caritativi della Chiesa. Benedetto XVI conosce bene questa realtà, come ha già evidenziato nella sua enciclica Caritas in Veritate, di cui non a caso ha riproposto oggi ampi passaggi invitando a riscoprire "le dimensioni del dono e della gratuità" nel " vivere quotidiano e nelle relazioni interpersonali".Ancora più diretto è stato il cardinale vicario Agostino Vallini. "Lo stato sociale non subisca ingiustiridimensionamenti e le fasce più deboli della popolazione non siano mortificate", ha affermato nel suo saluto. Appelli subito raccolti, nel corso della giornata, dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. "La sollecitazione alla carità umana - ha annunciato - sarà raccolta domani dal Governo con l'annuncio di una Campagna nazionale per il dono contro la solitudine e la povertà".
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