lunedì 6 giugno 2011
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Signor Presidente della Repubblica,venerati Fratelli nell’Episcopato,distinte Autorità,cari fratelli e sorelle!Con profonda gioia vengo in mezzo a voi come pellegrino, nel nome di Gesù Cristo. Rivolgo il mio più cordiale saluto all’amata terra croata e, quale successore dell’apostolo Pietro, stringo in un grande abbraccio tutti i suoi abitanti. Saluto in particolare la Comunità cattolica: i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i fedeli laici, specialmente le famiglie di questa terra, fecondata dall’annuncio del Vangelo, speranza di vita e di salvezza per ogni uomo. Rivolgo un deferente saluto a Lei, Signor Presidente della Repubblica, e alle altre Autorità civili e militari qui convenute. La ringrazio, Signor Presidente, per le cortesi parole che mi ha indirizzato, e formulo ogni miglior auspicio per l’alto incarico a Lei affidato e per la pace e la prosperità dell’intera Nazione.Desidero in questo momento ricongiungermi idealmente alle tre visite pastorali compiute in Croazia dal mio amato predecessore, il Beato Papa Giovanni Paolo II, e ringraziare il Signore per la lunga storia di fedeltà che lega il vostro Paese alla Santa Sede. Possiamo contare oltre tredici secoli di forti e speciali legami, sperimentati e consolidati in circostanze talvolta difficili e dolorose. Questa storia è testimonianza eloquente dell’amore del vostro popolo per il Vangelo e per la Chiesa. Fin dalle origini, la vostra Nazione appartiene all’Europa e ad essa offre, in modo peculiare, il contributo di valori spirituali e morali che hanno plasmato per secoli la vita quotidiana e l’identità personale e nazionale dei suoi figli. Le sfide che derivano dalla cultura contemporanea, caratterizzata dalla differenziazione sociale, dalla poca stabilità, e segnata da un individualismo che favorisce una visione della vita senza obblighi e la ricerca continua di “spazi del privato”, richiedono una convinta testimonianza e un dinamismo intraprendente per la promozione dei valori morali fondamentali che sono alla radice del vivere sociale e dell’identità del vecchio Continente. A vent’anni dalla proclamazione dell’indipendenza e alla vigilia della piena integrazione della Croazia nell’Unione Europea, la storia passata e recente di questo vostro Paese può costituire un motivo di riflessione per tutti gli altri popoli del Continente aiutando ciascuno di essi, e l’intera compagine, a conservare e a ravvivare l’inestimabile patrimonio comune di valori umani e cristiani. Possa così questa cara Nazione, forte della sua ricca tradizione, contribuire a far sì che l’Unione Europea valorizzi appieno tale ricchezza spirituale e culturale.Con il motto “Insieme in Cristo”, cari fratelli e sorelle, giungo a voi per celebrare la 1ª Giornata Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate. Questo importante momento sia occasione per riproporre i valori della vita familiare e del bene comune, per rafforzare l’unità, ravvivare la speranza e guidare alla comunione con Dio, fondamento di condivisione fraterna e di solidarietà sociale. Ringrazio sentitamente fin da ora tutti coloro che hanno collaborato alla preparazione e all’organizzazione della mia visita. Dinanzi alle sfide che interpellano oggi la Chiesa e la società civile, invoco su questa terra e su quanti vi abitano l’intercessione e l’aiuto del Beato Alojzije Stepinac, Pastore amato e venerato dal vostro popolo. Possa egli accompagnare le giovani generazioni a vivere in quella carità che spinse il Signore Gesù Cristo a donare la vita per tutti gli uomini. San Giuseppe, custode premuroso del Redentore e celeste Patrono della vostra Nazione, insieme con la Vergine Maria, “Fidelissima Advocata Croatiae”, vi ottenga oggi e sempre pace e salvezza. Grazie!
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