Un incoraggiamento nel
lavoro di riconciliazione e di ricostruzione della società
civile nello Sri Lanka è venuto da papa Francesco nel discorso
consegnato ai vescovi dell'isola, ricevuti stamani in occasione
della visita ad limina. Il Papa ha ricordato l'impegno delle
realtà legate alla Chiesa cattolica ed ha esortato a rispettare
la dignità e il primato della famiglia.
"Lo Sri Lanka - ha detto il Papa - non è solo un Paese con
diversità etniche ma anche di tradizioni religiose diverse",
pertanto è importante il dialogo interreligioso per promuovere
la conoscenza e l'arricchimento reciproco. Il Pontefice però non
ha nascosto l'ascesa di estremisti religiosi che "nel promuovere
un falso senso di unità nazionale basato su una singola identità
religiosa, hanno creato tensioni attraverso vari atti di
intimidazione e di violenza". La Chiesa, ha sottolineato, deve
rimanere salda nonostante le tensioni che potrebbero minare i
rapporti tra le diverse fedi.
Papa Francesco ha ricordato anche il contributo che danno i
sacerdoti nella promozione della riconciliazione e del dialogo.
Sono "una grande benedizione e un frutto diretto dei semi
missionari piantati molto tempo fa". Da qui l'invito ai vescovi
ad essere "padri" "attenti alla formazione umana, intellettuale,
spirituale e pastorale" non solo durante il seminario ma "per
tutta la vita". Un particolare pensiero il Papa lo ha rivolto ai
consacrati, alle consacrate e ai laici, "la loro vocazione è
fondamentale per la diffusione del Vangelo" soprattutto nelle
zone rurali.