La pastorale sia intesa completamente in chiave missionaria. Così Papa Francesco in una lettera inviata ai vescovi argentini in occasione dell’Assemblea Plenaria in corso a Pilar fino al 20 aprile. Il Pontefice invia parole affettuose indicando ai presuli come riferimenti per i loro lavori il Documento di Aparecida e “Prendere il largo” della Conferenza Episcopale Argentina.La pastorale abbia una chiave missionaria. Papa Francesco invia questa indicazione ai suoi confratelli argentini nell’episcopato riuniti in Assemblea Plenaria. Un appuntamento a cui avrebbe dovuto partecipare anche il cardinale Bergoglio che, salito al soglio pontificio, si scusa per l’assenza poiché – scrive – “impegni assunti di recente" me lo hanno impedito. Il Papa esorta ad uscire da se stessi per andare verso le periferie esistenziali e crescere nella parresia". "Una Chiesa che non esce fuori da se stessa, presto o tardi, si ammala nell'atmosfera viziata delle stanze in cui è rinchiusa”. E se è vero che, come capita a chiunque, uscendo fuori di casa si può incorrere in un incidente, – constata il Santo Padre – “preferisco mille volte di più una chiesa incidentata che ammalata”. La malattia tipica della Chiesa – continua è l'autoreferenzialità, guardare a sé stessi, ripiegati su sé stessi. Il Papa parla di “narcisismo che conduce alla mondanità spirituale e al clericalismo sofisticato” e non consente esperimentare la 'dolce e confortante allegria dell'evangelizzare”. Il Pontefice conclude inviando uno speciale saluto al popolo argentino, abbracciando fraternamente i presuli e: chiedendo loro di pregare “affinchè non mi inorgoglisca – scrive – e sappia ascoltare ciò che Dio vuole e non ciò che voglio io".E in una nota diffusa nel corso dell'Assemblea plenaria, i vescovi argentini scrivono che per mettere in atto la riforma della giustizia occorrono “un profondo discernimento”, “ampie consultazioni, dibattiti e consensi sui numerosi cambiamenti proposti”. La nota, intitolata “Giustizia, democrazia e Costituzione nazionale”, fa riferimento alla proposta di riforma della giustizia presentata dal capo di Stato, Cristina Fernandez Kirchner: il testo, già inviato al Congresso, prevede la riforma del Consiglio della magistratura; una legge che garantisca un accesso democratico ai giudici e ai pubblici ministeri; il cambiamento della norma che stabilisce l’obbligo di trasparenza delle azioni esercitate dal potere giudiziario e la creazione di tre camere di Cassazione. Inoltre, i cittadini potranno visualizzare i beni dei funzionari e dei vertici di tutti e tre i poteri dello Stato, mentre ora la possibilità è limitata ai rappresentati dell’esecutivo. Per quanto riguarda il Consiglio della magistratura, i suoi membri saranno eletti dal popolo e si lavorerà per eliminare le cause contro le amministrazioni con blocco preventivo dei beni. “Una trattativa affrettata su riforme tanto significative – scrivono i vescovi – corre il rischio di debilitare la democrazia repubblicana stabilita dalla Costituzione, soprattutto in una delle sue dimensioni essenziali, ovvero l’autonomia dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario”. Nell’agenda dei lavori della Plenaria episcopale sono presenti anche altri temi, tra cui l’elezione di Papa Francesco, primo Pontefice argentino, ed i preparativi per il IV Congresso Missionario nazionale che si aprirà a Catamarca il 17 agosto.