La Chiesa italiana è in prima linea accanto a chi ha bisogno: vicino alle popolazioni povere del globo, nelle zone spesso depresse laddove l’esistenza delle persone è messa in pericolo dalla precaria situazione politica, sociale e culturale. In più di venti anni il Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, presieduto da monsignor Giovanni Battista Gandolfo, grazie ai fondi provenienti dall’Otto per mille destinati alla Chiesa cattolica, ha realizzato numerosi progetti a sostegno della promozione umana e dello sviluppo nel Sud del mondo. Il 10 e l’11 dicembre l’ultima riunione del Comitato ha valutato novanta progetti, dei quali sono stati approvati 57 per un totale di quasi sette milioni di euro (28 in Africa, 18 in America Latina, 9 in Asia, uno in Medio Oriente e uno in Oceania). Ad oggi quindi sono
650 i progetti approvati, per un totale di circa 80 milioni di euro. In Messico: le attività agricole Tra le iniziative approvate quella in Messico, nella diocesi di Tulancingo (Puebla), dove si punterà alla «Formazione e allo sviluppo comunitario » con la realizzazione di un centro di formazione e sostegno per le comunità rurali nel Municipio di Chignahuapan. L’obiettivo è il miglioramento delle attività agricole, il sostegno delle iniziative di sviluppo dell’artigianato locale, il consolidamento culturale della popolazione e la com- mercializzazione dei prodotti tipici del territorio. Saranno coinvolte circa 15 mila persone tra operatori, contadini, artigiani e famiglie nell’ambito di un programma di attuazione ispirato alla Dottrina sociale delle Chiesa e con l’esplicito appoggio della Conferenza episcopale messicana. In Africa: integrazione e salute La diocesi di Kribi, in Cameroun, sarà il luogo che vedrà la realizzazione di un progetto di «prescolarizzazione e formazione delle minoranze etniche». Si tratta di dare supporto alle comunità pigmee ma anche ad altre minoranze etniche locali per il superamento delle difficoltà sociali e culturali che penalizzano la propria identità e i processi d’integrazione. Il progetto prevede la formazione prescolastica nei confronti dei più piccoli per favorire l’inserimento scolastico classico; la formazione professionale per i giovani per ovviare alle devianze e all’abbandono familiare e il supporto delle attività associative delle comunità pigmee in genere. In un’altra «zona calda», in Burkina Faso, nella diocesi di Ouagadougou, è di primaria importanza lo sviluppo sanitario con la realizzazione e l’equipaggiamento di un centro per la diagnostica per immagini a servizio dei reparti di cardiologia, neurologia, gastroenterologia, odontologia e oftalmologia dell’ospedale San Camillo di Ouagadougou. La struttura assiste circa 400 persone al giorno e le richieste di servizio diventano sempre più impegnative. Il «Centre Médical St. Camille» è considerato fra le strutture più importanti e qualificate della capitale. In Terra Santa: l’artigianato In Terra Santa invece si pensa alle attività di promozione umana attraverso la valorizzazione e il potenziamento dell’artigianato e allo sviluppo delle attività agricole. Formazione e promozione di attività economiche, educative e sociali saranno i punti cardine che permetteranno alla popolazione palestinese e araba cristiana di vivere una vita dignitosa. Il progetto prevede il potenziamento delle attività agricole, il miglioramento dei processi produttivi che diano stabilità lavorativa, il sostegno delle attività di formazione nell’artigianato artistico locale (madreperla, legno d’ulivo e ceramica), con particolare attenzione anche ai giovani con problemi fisici e mentali. Si tratta di un progetto integrato, che ha il fine di garantire la formazione di capacità tecniche e produttive in vista della sostenibilità futura di queste attività, nonostante le gravi difficoltà legate alla situazione socio-politica del territorio.