sabato 24 settembre 2016
L'abbraccio di Francesco ai superstiti e ai parenti (LE FOTO). "Con viva commozione incontro voi, che soffrite nel vostro corpo o nel vostro animo perché, una sera di festa, la violenza vi ha colpito ciecamente, voi o uno dei vostri cari, senza badare all'origine o alla religione".
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Momenti di forte commozione si sono vissuti questa mattina nell'Aula Paolo VI durante l'udienza di papa Francesco alla delegazione della città di Nizza e dei parenti delle vittime del tragico attentato terroristico del 14 luglio scorso sulla Promenade des Anglais. Dopo il saluto del vescovo di Nizza, monsignor André Marceau, e del sindaco Christian Estrosi, il Papa ha pronunciato il suo discorso in italiano, tradotto mano a mano in francese (IL TESTO). Molti i visi rigati dalle lacrime durante il suo discorso tra i circa mille presenti nella Sala Nervi. "Il Signore vi benedica tutti", ha aggiunto in francese il Papa al termine del suo intervento. Bergoglio, ancora in un clima di commozione, ha poi lungamente stretto le mani e salutato uno ad uno tutti i presenti, scambiando con loro parole di conforto e incoraggiamento, accarezzando e baciando i bambini. Della delegazione della città fanno parte anche esponenti delle altre fedi, in particolare musulmani ed ebraici.

"Quando la tentazione di ripiegarsi su sé stessi, oppure di rispondere all'odio con l'odio e alla violenza con la violenza è grande, un'autentica conversione del cuore è necessaria", sono state le parole del Papa. "È questo - ha spiegato - il messaggio che il Vangelo di Gesù rivolge a tutti noi. Si può rispondere agli assalti del demonio solo con le opere di Dio che sono perdono, amore e rispetto del prossimo, anche se è differente", ha scandito ribadendo che "stabilire un dialogo sincero e relazioni fraterne tra tutti, in particolare tra quanti confessano un Dio unico e misericordioso, è una urgente priorità che i responsabili, sia politici sia religiosi, devono cercare di favorire e che ciascuno è chiamato ad attuare intorno a sé".​

"Con viva commozione - ha detto loro in Aula Nervi - incontro voi, che soffrite nel vostro corpo o nel vostro animo perché, una sera di festa, la violenza vi ha colpito ciecamente, voi o uno dei vostri cari, senza badare all'origine o alla religione".

"Desidero condividere - ha aggiunto - il vostro dolore, un dolore che si fa ancora più forte quando penso ai bambini, persino a intere famiglie, la cui vita è stata strappata all'improvviso e in modo così drammatico. A ciascuno di voi assicuro la mia compassione, la mia vicinanza e la mia preghiera". Il Papa ha ricevuto in dono un cesto con 86 fiori, lo stesso numero delle vittime della strage.  "86 come i nostri morti, e di tutti i colori come siamo noi che meglio di molte parole le dicono a nome di tutti i credenti di tutte le diversità la nostra gratitudine, la nostra riconoscenza e il nostro affetto comune", ha spiegato il governatore della regione Christian Estrosi.

Estrosi, ringraziando il Pontefice per la sua vicinanza, ha osservato:"Abbiamo una sola parola da dirle: 'grazie'. Il 14 luglio a Nizza, famiglie e bambini stavano vivendo nella gioia la nostra festa nazionale. Non avevano nessun odio e sono stati colpiti proprio dall'odio. Grazie di aver aperto le vostre braccia per abbracciarci, assetati della misericordia divina. Abbiamo bisogno di ascoltare la voce dell'umanità saggia. Grazie santità per ricordarci che gli uomini non sono stati creati per uccidersi tra loro ma per amarsi".
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