lunedì 24 giugno 2024
Alla presenza di Battaglia e Di Donna, la diocesi ha celebrato la festa del seminario diocesano partenopeo. L'arcivescovo: il Battista, modello per chi si prepara al sacerdozio
La celebrazione per i 90 anni del seminario di Napoli con l'arcivescovo Battaglia

La celebrazione per i 90 anni del seminario di Napoli con l'arcivescovo Battaglia - .

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Da 90 anni accoglie i seminaristi sulla collina di Capodimonte a Napoli, in una struttura con una grande terrazza ad emiciclo che si affaccia sul golfo e idealmente abbraccia la città. Stamattina la celebrazione di ricordo e festa, presieduta dall’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia, con il presidente della Conferenza episcopale campana e vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, e il rettore del seminario don Francesco Cerqua, oltre a vescovi e sacerdoti che hanno completato la loro formazione nel seminario intitolato al cardinale Alessio Ascalesi. Fu lui, infatti il 24 giugno del 1934 a inaugurare la struttura, la cui costruzione venne suggerita dal cardinale Alfredo Idelfonso Schuster, in visita a Napoli, perché la vecchia sede non era più rispondente alle esigenze pedagogiche e formative dei seminaristi.

L'esterno del seminario di Napoli

L'esterno del seminario di Napoli - .

Si richiama a san Giovanni l’arcivescovo Battaglia nella sua omelia, sottolineando «la fermezza del Battista e la sua capacità di mettere in discussione se stesso senza mai prescindere da Cristo. Un segno e modello – ha detto Battaglia – per chi si prepara a ricevere il ministero».

Il rettore Cerqua propone di rendere stabile la celebrazione degli ex alunni, ogni 24 giugno, così come è accaduto questa mattina e di «creare un fondo degli ex per aiutare i seminaristi in difficoltà o per riattare aree della struttura che hanno bisogno di manutenzione. Come, ad esempio, il presbiterio della cappella maggiore».

La visita di Benedetto XVI in seminario a Napoli nel 2007

La visita di Benedetto XVI in seminario a Napoli nel 2007 - .

Nel cuore dei seminaristi, 90 anni sono stati caratterizzati da tanti eventi significativi: la visita di san Giovanni Paolo II, nel novembre 90 che li invitò a «ribellarsi alla mediocrità di una vita comoda». E, ancora, nel 2007 la visita di Benedetto XVI, mentre nel 2023 l’incontro con il patriarca ecumenico Bartolomeo I.

Una celebrazione che diventa occasione per interrogarsi sulle sfide future. Da Napoli, che sta vivendo il XXXI Sinodo diocesano, si punta su «una Chiesa che annunci la Parola e la fede, facendosi Samaritana dell’umanità ferita, in cui si chiede al prete una chiara conversione alla missione, nella logica della Croce e del mistero pasquale preparandosi al dono totale e gioioso di sé. Una Chiesa dove cresce e deve crescere la necessità di verificare in chi decide di intraprendere un cammino di formazione al sacerdozio, un sufficiente radicamento in una comunità, una stabilità nella relazioni di amicizia con i pari, nell’impegno di studio o di lavoro, nel contatto con la povertà e la sofferenza».

Domenica 30 giugno, nella Cattedrale di Napoli, le prossime ordinazioni diaconali di Antonio Cirillo, Giuseppe Marsei, Claudio Mennella, Antonio Sades e fratel Alessandro Carmelo La Rosa.

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