Il chirografo di papa Francesco inviato a Editrice missionaria italiana (Emi) in occasione dell’esposizione della mostra «Una Chiesa che esce. Per conoscere e vivere Evangelii Gaudium di papa Francesco»
L'Evangelii gaudium, il documento programmatico di papa Francesco, proposto in pillole. Anzi, in pannelli.
Rispondendo all'invito dello stesso papa Francesco, che al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze raccomandò di approfondire e attuare le sollecitazioni dell'esortazione apostolica, l'Editrice Missionaria Italiana (Emi) ha ideato una mostra che in 15 quadri presenta i concetti-chiave dell'Evangelii gaudium.
Il percorso espositivo, intitolato «Una Chiesa che esce» e curato dal vaticanista Paolo Rodari, presenta in ogni pannello un passo del documento papale che focalizza l'attenzione sui temi cari a Bergoglio: dalla missionarietà di ciascun battezzato alla povertà diffusa, fino alla necessità di una riforma delle strutture. A corredo un breve commento che spiega e attualizza, un'immagine significativa e una citazione di testimoni del nostro tempo, come il cardinale di Manila, Luis Antonio Tagle e i teologi Gustavo Gutierrez e Timothy Radcliffe.
Disponibile su noleggio o acquisto, la mostra è pensata per diocesi, parrocchie, gruppi e associazioni che vogliano diffondere la conoscenza diretta del testo di papa Francesco in modo innovativo e adatto a tutti facendo riflettere sui suoi contenuti principali e spiegando la Chiesa "in uscita" che Bergoglio ha posto al centro del suo pontificato.
Il chirografo di papa Francesco inviato ad Emi esordisce con la citazione dell’incipit di Evangelii Gaudium, il documento - pubblicato nell'autunno del 2013 - che Bergoglio considera il «programma» del suo pontificato: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù». Quindi, il testo papale prosegue con la seguente affermazione, riferita alla mostra Una Chiesa che esce: «I testi e le immagini di questa mostra possano far crescere il desiderio di uscire e contagiare tutti con la bellezza della fede». Firmato, Francesco.
«Questo chirografo, giuntoci tramite il prefetto della Segreteria per la Comunicazione, monsignor Dario Edoardo Viganò, è motivo di grande gioia per noi di Emi - afferma Lorenzo Fazzini, direttore di Editrice missionaria italiana, la casa editrice di 15 istituti missionari in Italia con sede a Bologna -. Anzitutto, perché, papa Francesco riconosce il valore della testimonianza di tanti missionari e missionarie impegnati quotidianamente nell'annuncio del Vangelo in ogni parte del mondo. Inoltre, avendo presentato a papa Francesco la mostra Una Chiesa che esce, il suo biglietto ci conferma il fatto che gli è piaciuta la scelta di “attualizzare” il messaggio dell’Evangelii Gaudium in una serie di pannelli grazie alla “penna” di Paolo Rodari e ad alcune opportune citazioni di autori del nostro catalogo, parole che interloquiscono in maniera feconda con quelle di papa Francesco».
In quest'ottica l'esposizione sarà allestita nell'ambito del seminario Cei «Evangelii gaudium: annuncio e catechesi», organizzato dalla Commissione episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi, e in programma a Roma il 22 e il 23 marzo.
«Nel contesto di questo incontro abbiamo pensato di dare visibilità all'iniziativa così che chi partecipa possa riflettere e dialogare sul documento a partire dagli spunti offerti dai relatori ma anche vedendo questo strumento che, con immagini e testi, rappresenta un aiuto per far passare i concetti proposti dal Papa», spiega don Paolo Sartor, direttore dell'Ufficio catechistico nazionale.
«A Firenze, Francesco aveva chiesto di riprendere l'Evangelii gaudium nella quotidianità», ricorda il sacerdote, sottolineando che «ogni iniziativa che può aiutare le comunità a fare mente locale e a rivedere se stesse intorno a quelle intuizioni è la benvenuta».
Grazie a un'immediatezza che non penalizza i contenuti, la mostra (composta di pannelli roll-up, cioè vele che stanno in piedi da sole e non necessitano di accorgimenti particolari per il montaggio) può diventare un agile strumento di annuncio e catechesi nelle realtà locali. Come tutte le proposte di questo tipo, conclude don Sartor, «cerca di mediare un messaggio alto in termini accessibili, che possano suscitare attenzione e voglia di affrontare il testo nella sua completezza».