giovedì 9 luglio 2015

Il Papa in Bolivia: non considerare mai gli altri, soprattutto i poveri e i deboli, uno scarto.

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LE PAROLE DEL PAPA | I LUOGHI DELLA VISITA

«Non isolati ma popolo in missione»
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​Prosegue il viaggio apostolico di papa Francesco in Bolivia, dopo i giorni intensi vissuti in Ecuador. Ieri le ore trascorse tra El Alto, dove è atterrato proveniendo dall'Ecuador, e La Paz, dove ha incontrato prima il presidente Evo Morales e dove poi, in Cattedrale, ha rivolto un discorso alle autorità civili. Il Papa si è quindi trasferito in aereo a Santa Cruz de la Sierra, dove alle 10 ora locale (le 16 in Italia) si è svolto il primo appuntamento con i pellegrini nella piazza del Cristo Redentore, dove ha celebrato la messa di apertura del convegno eucaristico. Il Papa, indossati i paramenti liturgici, si è avviato in processione all'altare. Una folla entusiasta e immensa ha accolto il Papa, e tra queste molte madri, alcune in abiti tradizionali, che tengono i figli in braccio, o tentando di porgerli al Papa perché li saluti. Il rito ha usato sia lo spagnolo che le lingue indigene - guaranì, spagnolo, quechua, aimara - per le letture e per le preghiere. Intensa l'omelia del Papa, volta a denunciare le diseguaglianze e la profonda ingiustizia della fame e della povertà. "Di fronte a tante situazioni di fame nel mondo possiamo dire: 'Non tornano i contì; è impossibile affrontare queste situazioni'. E allora la disperazione finisce per prenderci il cuore. E in un cuore disperato è molto facile che prenda spazio la logica che pretende di imporsi nel mondo di oggi. Una logica che cerca di trasformare tutto in oggetto di scambio, di consumo, tutto negoziabile".

LapresseUna celebrazione, quella che ha presieduto Francesco, che segna anche l'apertura del V Congresso Eucaristico  nazionale boliviano, che proseguirà poi nella città di Tarija. Durante la messa c'è stato anche il gesto simbolico della consegna delle croci missionarie, a quanti percorreranno l'America latina in preparazione del V Congresso missionario del Continente, in agenda nel 2018. Il Papa ha insistito sull'opposizione della logica del Vangelo a quella che il mondo cerca di imporre; una logica, ha detto, "che pretende di lasciare spazio a pochi, scartando tutti quelli che non 'producono', che non sono considerati idonei e degni perché apparentemente - ha ripetuto - "i conti non tornano".
Ma è proprio Gesù, ha detto rivolgendosi ai tantissimi fedeli presenti e commentando il Vangelo proposto dalla liturgia che racconta la moltiplicazione dei pani e dei pesci, che "ancora un'altra volta ci parla e ci dice: 'Non è necessario che se ne vadano, date loro voi stessi da mangiare'". Francesco ha ancora detto: "basta con gli scarti, date loro voi stessi da mangiare. La visione di Gesù non accetta una logica, una visione che sempre 'taglia il filo' a chi è più debole, a chi ha più bisogno. Accettando la 'scommessa', Lui stesso ci dà l'esempio, ci indica la strada". "L'autentica ricchezza di una società - ha poi aggiunto papa Bergoglio - si misura nella vita della sua gente, si misura negli anziani capaci di trasmettere la loro saggezza e la memoria del loro popolo ai più piccoli. Gesù non trascura la dignità di nessuno, con la scusa che non ha nulla da dare o da condividere. Non siamo persone isolate, separate, ma il Popolo della memoria attualizzata e sempre offerta".Da qui la richiesta di "una vita che fa memoria ha bisogno degli altri, delle relazioni, dell'incontro, di una solidarietà reale - ha concluso Francesco - che sia capace di entrare nella logica dell'accogliere, benedire e offrire; nella logica dell'amore". L'arcivescovo di Santa Cruz, Sergio Gualberti Calandrina, nel suo saluto al Papa, ha ricordato le sfide che attendono la Chiesa boliviana e tra queste quella dei migranti, delle violenze domestiche, del machismo, della povertà. Subito dopo il Papa, abbracciandolo, gli ha consegnato, spiegando pubblicamente cosa stava facendo, una busta contenente il testo del suo messaggio personale per il Congresso missionario latinoamericano del 2018.Ieri il Papa aveva definito la Bolivia "terra innocente e bella", un esempio in qualche modo in America Latina, perché, ha detto il pontefice, "in questa terra dove lo sfruttamento, l'avidità, i molteplici egoismi e le prospettive settarie hanno oscurato la sua storia, oggi può essere il tempo dell'integrazione". Proprio dalla Bolivia possono arrivare "nuove sintesi culturali".  Alle 16 ora locale (le 22 in Italia), ci sarà l'incontro con sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi nella scuola Don Bosco e alle 17:30 (le 23:30) la partecipazione al secondo Incontro Mondiale dei Movimenti popolari nel centro fieristico Expo Fiera.
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