La parrocchia di San Giacomo a Medjugorje - Immagine di archivio
Oggi la guida della maratona di preghiera per la fine della pandemia è idealmente affidata a Medjugorje. Ed è la prima volta che la cittadina della Bosnia ed Erzegovina, meta ogni anno di milioni di pellegrini, diventa il centro di un’iniziativa ufficiale organizzata dalla Santa Sede. Come tutti sanno a muovere tante persone da ogni parte del mondo sono le presunte apparizioni della Vergine a sei veggenti, quattro donne e due uomini cui la Madonna si presenta come “Regina della Pace”.
La straordinaria vicenda, iniziata nel lontano 1981, durerebbe ancora oggi seppure con modalità diverse per ciascuno. Proprio per fare luce sulla vicenda, nel 2010 papa Benedetto XVI nominò una Commissione d’indagine, all’interno della Congregazione per la dottrina della fede, composta da 17 tra cardinali, vescovi, teologi ed esperti, presieduta dal cardinale Camillo Ruini. Dopo quattro anni di lavoro, è stata presentata a papa Francesco, nel frattempo succeduto a Ratzinger, una relazione finale mai pubblicata ufficialmente ma i cui contenuti sono stati rivelati nel libro “Dossier Medjugorje” (Edizioni San Paolo) curato da Saverio Gaeta. Se ne ricava che la Commissione, a larghissima maggioranza (un solo contrario più un astenuto), ha giudicato soprannaturali le prime sette apparizioni mentre sulle altre la valutazione resta sospesa.
A Medjugorje in preghiera davanti alla statua di Maria - Ansa
Protagonista della preghiera odierna sarà la parrocchia dedicata a San Giacomo, patrono dei pellegrini. Nella fisionomia attuale è stata completata nel 1969 e ha delle dimensioni inopinatamente grandi se si pensa che pur essendo punto di riferimento per altri villaggi, all’epoca Medjugorje (che significa regione tra due monti) contava circa 200 abitanti. Anche oggi il Rosario sarà trasmesso sui canali ufficiali della Santa Sede. L’intenzione speciale di preghiera sarà per i migranti.