venerdì 30 giugno 2017
Domenica con il cardinale Bassetti la traslazione delle spoglie del chirurgo dichiarato venerabile. Testimone del Vangelo in sala operatoria, aveva accolto in casa ragazzi disabili
Il venerabile Vittorio Trancanelli con la piccola Alessandra, una delle piccole da lui adottate

Il venerabile Vittorio Trancanelli con la piccola Alessandra, una delle piccole da lui adottate

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Tornerà nel luogo della sofferenza che aveva scelto per la sua missione e che aveva trasformato, con la sua testimonianza discreta ma coinvolgente, in un “santuario” della speranza. Il medico umbro Vittorio Trancanelli (1944-1998) – dichiarato venerabile a febbraio – “riposerà” nell’ospedale di Santa Maria della Misericordia a Perugia. La salma del “santo della camera operatoria” (come lo chiamano nel capoluogo) sarà traslata domenica 2 luglio nella cappella del nosocomio nel corso di un pomeriggio di ricordo e preghiera con il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Gualtiero Bassetti. Proprio l’arcidiocesi ha avviato nel 2006 la causa di beatificazione del padre di famiglia e chirurgo che «è per la nostra Chiesa un grande dono e una grazia che ci carica tutti di responsabilità», ha spiegato il porporato quando papa Francesco aveva autorizzato la promulgazione del decreto sulle sue virtù eroiche. Per Bassetti, Trancanelli «ha testimoniato la sua fede in Cristo in sala operatoria e nel sociale accogliendo in casa i più piccoli, spesso malati e in gravi difficoltà».


«Si tratta del primo pronunciamento della Chiesa sulla santità della vita del nostro Vittorio – spiega il postulatore della causa, Enrico Solinas –. Ciò significa che ora noi possiamo rivolgerci a lui con speranza, sicuri della sua intercessione presso Dio; significa, soprattutto, che dobbiamo prenderlo a modello per la nostra vita, ispirandoci a quelle virtù teologali (fede, speranza e carità) e cardinali (giustizia, fortezza, prudenza e temperanza), che lui ha incarnato appieno nella sua esistenza terrena».


«Di fronte all’aumento della devozione verso Vittorio Trancanelli – precisa la Curia – e venendo incontro al desiderio di tanti fedeli e molti suoi collaboratori nel servizio medico, d’intesa con la vedova, la signora Rosalia, con il figlio Diego e con tutta la sua famiglia, si è disposto che le sue venerate spoglie mortali, già esumate nel 2013 dal cimitero di Cenerente e tumulate nella locale chiesa di Santa Maria Maddalena, ottenuti i permessi canonici e civili, siano solennemente traslate, dalla suddetta chiesa alla cappella dell’ospedale di Santa Maria della Misericordia, perché riposino accanto a quelle corsie e a quelle sale operatorie che hanno visto il venerabile servo di Dio operare con grande professionalità, sempre in spirito di servizio verso il malato, senza mai stancarsi, venendo incontro alle esigenze di tutti e trovando in questa sua missione giornaliera la via della santificazione, la via verso la vita piena in Dio». La processione per la traslazione inizierà domenica alle 16 dal sagrato della chiesa di San Sisto a Perugia. Quindi l’arrivo nella cappella dell’ospedale in cui alle 17 è prevista la tumulazione delle spoglie. Alle 17.30 si terrà la Messa presieduta da Bassetti. Al termine sarà possibile la venerazione da parte dei fedeli.


Originario di Spello dove nasce nel il 26 aprile 1944, Trancanelli si trasferisce nel capoluogo umbro quando sposa Lia Sabatini e inizia a lavorare presso l’ospedale della città. Il dolore e la sofferenza segnano da subito la sua vita: si ammala gravemente durante la prima gravidanza della moglie e nella concitazione del ricovero perdono il piccolo che la donna ha in grembo. La malattia si ripresenta ancora più virulenta, cinque anni dopo, nel 1976, all’ottavo mese della seconda gravidanza. Operato d’urgenza per una colite ulcerosa che già evolve in peritonite, esce dalla sala operatoria con una ileostomia che lo renderà menomato per tutta la vita. Nove giorni dopo nasce Diego, il loro unico figlio naturale. Malattia e lavoro non impediscono ai coniugi Trancanelli di accogliere nella loro casa come figli altri sette ragazzi, alcuni dei quali disabili. L’esperienza di Vittorio e Rosalia Trancanelli porta alla nascita dell’associazione “Alle Querce di Mamre” (tuttora operativa), una delle opere-segno diocesane di carità a Cenerente di Perugia.

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