«La fraternità, fondamento e via per la pace!». È una frase
di Papa Francesco a dare il tema alla 46esima Marcia per la pace dell’ultimo
dell’anno, che si svolgerà stavolta a Campobasso, organizzata da Cei, Pax
Christi, Caritas italiana, Azione cattolica. «Fraternità e pace sono un binomio
perfetto, coinvolgente, concretissimo per vivere la militanza sulle vie della
pace», afferma monsignor
Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di
Campobasso-Bojano e presidente della Commissione lavoro, giustizia, pace e salvaguardia
del creato della Cei. «Non c’è pace infatti che non sia basata sulla fraternità
e non c’è fraternità che non sappia generare un frutto di pace», spiega
monsignor Bregantini, presentando l’iniziativa alla
Radio Vaticana. La marcia
partirà alle 16,30 dalla chiesa di SanGiuseppe Artigiano, passerà in via
Montesanto dove sorgerà la Mensa Caritas, toccherà l’Università del Molise per
poi sostare al carcere. Da lì arriverà a Sant'Antonio Abate, luogo ecumenico delle
culture, per arrivare alla cattedrale della Santissima Trinità per la Messa delle
22,30 celebrata dall’arcivescovo, in diretta su Tv 2000. Nelle tappe della
marcia sono previsti interventi dell’inviato della
Stampa Domenico Quirico,
vittima di un rapimento in Siria; di Agostino Burberi, allievo di don Milani;
di don Franco Esposito, cappellano del carcere di Poggioreale a Napoli.
L’appuntamento, afferma l’arcivescovo Bergantini, «avrà il sapore di secca
contestazione che vuol trasformare un veglione spendereccio in un’austera
marcia di speranza». E alla vigilia del centenario della I Guerra mondiale del
1914/18 l’invito è «a ricordarla non nella logica della 'Grande
guerra' fatta di enfasi ed esaltazione, ma come la "inutile
strage", secondo la severa definizione che ne diede un contemporaneo di
primo piano, papa Benedetto XV, il 1° agosto 1917». Monsignor Bregantini ha
chiesto a Papa Francesco una lettera di saluto e benedizione per la Marcia.