«Ho condiviso la loro sofferenza e con commozione ho pregato con le vittime degli abusi commessi da sacerdoti». Lo ha detto il Papa rievocando, durante l'Udienza generale di oggi, l'incontro di domenica scorsa nella Cappella della Nunziatura di Rabat con otto uomini che avevano subito violenza in istituti religiosi di Malta. L'appuntamento, mantenuto segreto fino all'ultimo, ha avuto luogo dopo la grande Messa celebrata a Floriana in piazza dei Granai, la più grande dell'isola, per 50 mila fedeli che, ha sottolineato Papa Ratzinger, hanno testimoniato con la loro presenza ed entusiasmo che «la comunità ecclesiale maltese è una realtà molto vivace». «Malta – infatti – è inseparabile dalla fede cattolica che caratterizza la sua cultura e le sue tradizioni, come dimostrano le sue 365 chiese».«È stato per me motivo di gioia, e anche di consolazione – ha detto Papa Ratzinger all'Udienza generale – sentire il particolare calore di quel popolo che dà il senso di una grande famiglia, accomunata dalla fede e dalla visione cristiana della vita. Dopo la celebrazione, ho voluto incontrare alcune persone vittime di abusi da parte di esponenti del clero. Ho condiviso con loro la sofferenza e, con commozione, ho pregato con loro, assicurando l'azione della Chiesa».