lunedì 9 giugno 2014
La telefonata del Papa, lo stupore di Parolin, l'Eucaristia in strada... e poi l'emozionante arrivo all'alba. (G. Paolucci).
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LA TELEFONATA DI FRANCESCO E LO STUPORE DI PAROLIN
Più di 100mila partecipanti (30mila allo stadio di Macerata, molti altri che si sono aggiunti lungo il percorso), battuto il record dell’anno scorso. Aumento delle delegazioni dall’estero (anche dal Paraguay). Una telefonata in diretta del Papa al vescovo di Fabriano-Matelica, Giancarlo Vecerrica, che ha mandato in visibilio i pellegrini (leggi il testo). Molti gli ingredienti forti che sabato e domenica hanno dato sapore alla trentaseiesima edizione del pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto, un grande gesto di popolo promosso da Comunione e Liberazione e al quale aderiscono associazioni, movimenti e le diocesi delle Marche. A presiedere la celebrazione della Messa il segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin, che ha espresso parole forti di elogio per la manifestazione. Prima della Messa, incontrando i giornalisti, aveva detto: «Mi colpisce la partecipazione in crescendo di tanta gente, anche di chi non si riconosce nella Chiesa ma che qui trova un avvio di risposta alle sue domande esistenziali. La risposta, infatti, è nella vicinanza, nell’incontro, nel farsi prossimo di tutti: questo, come ci insegna il Papa, permetterà a Gesù di dare una risposta». E accogliendo all’alba di domenica sul sagrato del santuario di Loreto i pellegrini che avevano camminato tutta la notte li ha ringraziati per la testimonianza di fede e di dedizione che questo gesto porta con sé: “Il Papa conta su di voi”.
 

L’EUCARESTIA IN STRADA
Il percorso del pellegrinaggio si snoda lungo la campagna marchigiana ripercorrendo l’itinerario battuto per secoli dalle genti del posto che andavano alla Santa Casa di Loreto per ringraziare o chiedere grazie alla Madonna. Alle finestre delle case e ai bordi delle strade migliaia di persone attendono l’arrivo dei pellegrini, si uniscono alla preghiera, addobbano le case e i balconi con paramenti e immagini sacre: una commovente testimonianza di quanto il pellegrinaggio, il più partecipato tra quelli che si svolgono a piedi in Italia, sia radicato nella popolazione. Da anni il parroco di Sambucheto, una frazione del Comune di Montecassiano, espone il Santissimo ai bordi della strada e i pellegrini al passaggio si inginocchiano.

NO DIO NO PARTY
Il  titolo della trentaseiesima edizione era “Di cosa abbiamo bisogno per vivere?”, una frase che invita ad andare al fondo delle domande che abitano il cuore dell’uomo contemporaneo, a cui non bastano più le promesse delle ideologie e i falsi miti contrabbandati dal mercato o dalle mode. A queste domande solo Dio sa rispondere in maniera esaustiva, e questo può accadere solo incontrandolo fisicamente, come è accaduto duemila anni fa a tanti protagonisti del Vangelo. Gente che dopo essere stata raggiunta dallo sguardo d’amore di Gesù e avere sperimentato la sua umanità, ha cominciato a vivere diversamente. Lungo i secoli la Chiesa ha permesso che quello sguardo d’amore continuasse a riproporsi, fino a oggi. Un cartello (tra le decine che costellavano i muri e le strade lungo i 28 chilometri del percorso) ripropone il titolo del pellegrinaggio di quest’anno e la dinamica di questo incontro: senza Dio non si può davvero fare festa.

L’ARRIVO ALL’ALBA
Di grande impatto emotivo la visione del sole che sorge dal mare quando i primi pellegrini arrivano sui colli che portano verso la Santa Casa di Loreto. La strofa di uno dei canti eseguiti durante la notte, e che appartiene alla grande tradizione popolare mariana, recita: “Dell'aurora tu sorgi più bella,coi tuoi raggi fai lieta la terra,e fra gli astri che il cielo rinserra non v'e' stella più bella di te. Bella tu sei qual sole…”. Durante il percorso la contemplazione del cielo stellato, i profumi e gli squarci della campagna marchigiana, il canto dei grilli, la visione del  sole che sbuca dal mare quando mancano pochi chilometri all’arrivo alla Santa Casa di Loreto, tutto concorre a rendere più suggestiva l’esperienza dei pellegrini, e a cogliere quanto il creato parla della presenza del Mistero.
 
 

 
 
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