don Mimmo Battaglia - Fotogramma
Monsignor Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, ha composto una preghiera pensando agli operatori dell’informazione. L’ha recitata per la prima volta mercoledì 20 marzo, durante la Messa che ha celebrato nella sede di Avvenire a Milano in vista della Pasqua. La “Preghiera dei giornalisti”, ci ha confidato don Mimmo, è nata “durante una notte insonne”, pensando proprio all’incontro che avrebbe avuto con il personale del nostro quotidiano. Al termine dell’incontro ci ha consegnato il testo, che sentiamo di condividere con i lettori e i colleghi.
Preghiera dei giornalisti
Signore Gesù,
Parola di verità e di amore,
Maestro di umanità e di vita,
eccoci intorno a te, nudi e disarmati, come apostoli stanchi e al contempo entusiasti del loro lavoro, del loro servizio. Apostoli, cioè inviati. E chi di noi nel suo servizio non lo è stato? Sì, siamo inviati, come spesso veniamo presentati e ci presentiamo al mondo. Inviati dalla redazione, dal direttore, dalla testata, e forse, tramite questi canali, inviati da un Amore più grande a cui, come credenti, diamo il nome di Dio, quel Dio che tu ci hai raccontato, narrato, rivelato con la tua vita, con la tua Pasqua.
Nelle pagine del tuo Vangelo è narrato di quando “gli apostoli si riunirono attorno a Te per riferirti tutto quello che avevano fatto” (cfr Mc 6,30).
È un piccolo versetto ma il tuo Spirito ci aiuta a intuire e immaginare molto di più.
Chissà, infatti, quante volte questa scena si è ripetuta durante il tratto di strada e di amicizia che hai percorso con i tuoi discepoli!
Chissà quante volte i tuoi apostoli sono tornati a Te dopo aver lavorato per il Regno, dopo aver speso il loro tempo a “curare le malattie” e a “guarire gli infermi” (cf. Lc 9,1-10)!
Chissà quante volte, dopo essere stati da te inviati, si sono ritrovati intorno al fuoco serale, per condividere la loro esperienza, per ascoltare le tue parole, quelle parole che avevano rivoluzionato loro la vita, consentendole di cambiare rotta, per scommettere ogni cosa su quel sogno di “cieli nuovi e terre nuove” che nella relazione con Te potevano già essere toccate con un dito e sperimentate in questa vita.
Anche noi, oggi, sentiamo l’esigenza di tornare a Te, di sederci intorno al tuo fuoco, di fare ritorno a casa, nella consapevolezza che la nostra casa sei Tu, sempre pronto a curare le nostre stanchezze, ad ascoltare i nostri vissuti, a ridestare la nostra speranza.
Maestro buono, siamo giornalisti, null’altro che giornalisti. Persone che hanno deciso di rispondere alla tua chiamata facendo voto di verità, consapevoli che le loro penne e le loro tastiere possono essere un’arma potente per generare rivoluzioni di pace, di speranza, di bellezza. Parole rivoluzionarie, pacifiche e durature solo nella misura in cui saranno impregnate della tua Parola, pronunciate con il soffio del tuo Amore, scritte con l’inchiostro del tuo Spirito di Pace!
Figlio dell’Uomo, guida il nostro lavoro con la forza del tuo Spirito!
Donaci capacità di discernimento e di analisi quando ci addentriamo nel complesso mondo dell’economia. Fa’ in modo che la nostra informazione possa illuminare le sfide e le opportunità che coinvolgono le persone, i popoli, il mondo. Aiutaci a comunicare in modo chiaro e onesto, lontano da ogni interesse personale, affinché chi ci legge e ci ascolta possa prendere decisioni consapevoli e contribuire ad un mondo più giusto, equo, fraterno!
Guidaci mentre navighiamo tra le vicende della cronaca quotidiana e concedici la chiarezza per comunicare con obiettività e precisione ciò che accade nella nostra società senza cessare mai di essere testimoni della verità, senza rinunciare mai a denunciare le ingiustizie e a difendere i più deboli, i fragili, gli ultimi. Proteggici dalla tentazione del sensazionalismo e infondici forza per perseverare nella ricerca della verità anche di fronte alle pressioni esterne. Concedici la grazia di trattare con rispetto e umanità le storie delle persone coinvolte nei nostri racconti, senza mai dimenticare la loro dignità, la sacralità della loro vita, l’importanza del rispetto umano che è dovuto tanto ad Abele quanto a Caino!
Verbo del Padre, parla alle nostre menti e dona loro la capacità di comprendere e valorizzare la diversità e la ricchezza della cultura umana. Guidaci mentre con i nostri servizi esploriamo le meraviglie dell'arte, della letteratura, della musica e delle tradizioni dei popoli. Preservaci dalla superficialità pigra e dall’ignoranza colpevole, e infondici la forza per combattere attraverso il nostro lavoro giornalistico gli stereotipi e i pregiudizi culturali che spesso alzano muri e barriere, creando marginalità ed esclusione.
Re povero e mite, sii tu la nostra guida mentre ci immergiamo nell’arena complessa e tortuosa della vita politica. Aiutaci a discernere la verità in mezzo alle sfide e alle controversie che caratterizzano i dibattiti e i contrasti e donaci di farlo mantenendo un cuore mite e una parola pacifica, pronunciata per costruire prospettive di bene, di bontà, di bellezza condivisa e inclusiva. La tua parresia ispiri le nostre parole affinché la nostra comunicazione sia autenticamente libera allontanando qualsiasi tentazione di favorire un partito o un'ideologia a scapito della verità e del bene comune. La tua croce ci infonda la forza necessaria a sfidare l'ingiustizia e la corruzione attraverso la nostra scrittura e i nostri servizi. Dona fervore alle nostre parole affinché, in un tempo di disimpegno e disinteresse, possano ispirare i cittadini a partecipare attivamente alla vita politica con responsabilità e consapevolezza, per costruire una società fondata sulla giustizia, sull'equità e sul rispetto di tutti.
Principe della Pace, accompagna con la tua luce pasquale quanti di noi partono verso le zone di guerra per raccontare le crudeltà e le sofferenze che ogni conflitto produce. Aiutaci a testimoniare con compassione e rispetto le storie dei sopravvissuti e delle vittime affinché i potenti si rendano conto fino in fondo di quanto male scaturisce dalle loro decisioni. Donaci la consapevolezza che il cammino della pace passa anche attraverso la nostra scrittura e le nostre inchieste. Proteggici dalla disperazione e dalla rassegnazione di fronte all'orrore della guerra, e infondici la speranza di un mondo in cui il dialogo e la comprensione possano sostituire le armi e il conflitto, fino a costruire un futuro senza violenza e senza guerra.
Sposo della Chiesa, che danzi tra le righe delle storie e le pieghe della verità, ascoltaci mentre solleviamo le nostre voci verso di Te, noi, i custodi della parola scritta e raccontata. Nel labirinto delle notizie, dove le voci si intrecciano e la verità spesso è nascosta, aiutaci ad alimentare il dibattito della vita ecclesiale per amore del tuo Vangelo, senza cedere a cordate e ideologie! Donaci la grazia di comprendere che nella comunità cristiana il nostro lavoro è un vero e proprio ministero, un servizio di amore e di verità che tanto bene può fare alle nostre strutture, sempre bisognose di riforme e cambiamenti, non per essere al passo della moda ma per poter ben comunicare il tuo Vangelo nel tempo presente!
Ti preghiamo! Battezza le nostre parole nella tua Parola, perché possano risplendere come fari nel buio della disinformazione e dell’ignoranza!
Battezza le nostre parole nella tua Parola, affinché possano essere veicolo di giustizia e speranza per i più deboli e gli oppressi e accendere nei nostri cuori il fuoco della passione per la giustizia e della compassione per il dolore degli ultimi!
Battezza le nostre parole nella tua Parola, perché possano seminare in chi legge e ascolta la saggezza necessaria a discernere la verità nascosta sotto le maschere dell'inganno donando anche la forza di denunciare il male senza timore né esitazione!
Battezza le nostre parole nella tua Parola, affinché possano essere fonte di conforto e consolazione per coloro che soffrono e di ispirazione per coloro che cercano la verità, strumenti di trasformazione e guarigione per un mondo afflitto da divisioni e conflitti.
Battezza le nostre parole nella tua Parola, affinché siano libere da ogni forma di corruzione e manipolazione, resistendo ad oltranza alle pressioni dell'interesse personale e del potere!
Battezza le nostre parole nella tua Parola, affinché possano risuonare come un inno di speranza e amore in un mondo assetato di verità e giustizia, portando frutti di pace e di bene per il nostro Paese e l’umanità intera!
Cristo Signore, Crocifisso Risorto,
nel turbine delle notizie e delle narrazioni,
dona ai nostri cuori la tua saggezza infinita,
affinché possiamo discernere la verità
e trasmetterla al mondo con chiarezza e integrità.
Immergi nel tuo Spirito, fonte di luce e speranza, le nostre parole
affinché possano risplendere come stelle nel buio,
guidando gli smarriti verso la via della verità e dell’amore.
Tu che sei la via dell’umanità, Tu che conosci i segreti del cuore umano,
battezza le nostre parole nella tua Parola,
affinché possano essere come fiumi di acqua viva
che dissetano gli assetati di conoscenza e di verità,
irrigando i terreni aridi della disinformazione e dell’indifferenza!
E prima di scrivere e parlare, donaci la capacità di ascoltare,
non solo con le orecchie, ma con il cuore aperto,
perché solo così potremo cogliere il grido silenzioso dei più deboli
e dare loro voce attraverso gli strumenti dell’informazione!
Sii tu la guida dei nostri passi incerti
e la forza nei momenti di dubbio e timore,
affinché possiamo camminare con coraggio e fiducia
sulla strada della verità e della giustizia.
Battezza le nostre parole nella tua Parola,
affinché possano essere come frecce scoccate dall'arco del tuo amore
per raggiungere menti e cuori, fino a trasformarli nutrendoli con il pane della verità e il vino dell’amore!
E infine, accogli con tenerezza la nostra parola di giornalisti,
con la quale promettiamo di impegnarci ogni giorno di più
a servire la verità, la giustizia e il bene comune,
nella certezza che neanche uno iota delle nostre parole
unite alla Tua, andrà perso e che il nostro lavoro
contribuirà a realizzare il tuo Regno che viene!
† don Mimmo Battaglia