È stato quindi
aiutato a rialzarsi. Sono poi iniziate le letture della Passione di Cristo. (foto Siciliani)
Il vero "nemico di Dio", nel mondo, non è Satana, ma il denaro. Lo ha detto il
predicatore pontificio, padre Raniero Cantalamessa, durante l'omelia nella
celebrazione della Passione in San Pietro, presieduta dal Papa.
"Mammona, il denaro, non è uno dei tanti idoli; è l'idolo per
antonomasia", ha detto. "Chi è il vero nemico, il concorrente di
Dio, in questo mondo? Satana? Ma nessun uomo decide di servire,
senza motivo, Satana. Se lo fa, è perché crede di ottenere da
lui qualche potere o qualche beneficio temporale", ha aggiunto.
"Giuda - ha continuato Cantalamessa - cominciò con
sottrarre qualche denaro dalla cassa comune. Dice niente questo
a certi amministratori del denaro pubblico?". È "scandaloso" che
"alcuni percepiscano stipendi e pensioni cento volte superiori a
quelli di chi lavora alle loro dipendenze" e che "alzino la voce
appena si profila l'eventualità di dover rinunciare a qualcosa,
in vista di una maggiore giustizia sociale".
E ancora: "Negli anni '70 e '80,
per spiegare, in Italia, gli improvvisi rovesciamenti politici,
i giochi occulti di potere, il terrorismo e i misteri di ogni
genere da cui era afflitta la convivenza civile, si andò
affermando l'idea, quasi mitica, dell'esistenza di un "grande
Vecchio": un personaggio scaltrissimo e potente che da dietro le
quinte avrebbe mosso le fila di tutto, per fini a lui solo noti.
Questo 'grande Vecchiò esiste davvero, non è un mito; si chiama
Denaro!".
Ma Cantalamesso ha anche sottolineato che "si può tradire Gesú
anche per altri generi di ricompensa che non siano i trenta
denari. Tradisce Cristo chi tradisce la propria moglie o il
proprio marito. Tradisce Gesú il ministro di Dio infedele al suo
stato, o che invece di pascere il gregge pasce se stesso.
Tradisce Gesú chiunque tradisce la propria coscienza".