Ottanta sacerdoti, quattro vescovi, le monache che hanno condiviso con lei ogni istante della vita e centinaia di persone. A salutare madre Anna Maria Cànopi, morta lo scorso 21 marzo a 87 anni, erano in tanti. Sul lago d'Orta a presiedere le esequie il vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, che nell’omelia ha scelto tre parole-chiave: Vangelo, ascolto e agàpe (l’amor divino). Tre parole unite da una quarta: donna.
E allora il vescovo ha scelto di lasciare che fosse proprio madre Anna Maria, attraverso un suo recente scritto, a parlare del senso della sua scelta, della sua vita e del cammino monastico: «La madre, con una impronta tutta femminile, ci ha raccontato la modernità del cristianesimo, semplicemente facendo memoria del Vangelo e della grande tradizione monastica. E come potrei io sostituirmi a lei per farvi sentir vibrare il principio mariano, il principio dell’“eccomi” di Maria, che è la prima e l’ultima parola della Chiesa?», ha detto. «Sono parole infuocate, che culminano con un piccolo testo, vergato alla vigilia del Natale 2018», ha aggiunto Brambilla. Ad intervenire è poi stata la nipote della religiosa, Agnese.
Dopo di lei il fondatore del Sermig Ernesto Olivero. All’uscita del feretro dalla Basilica hanno suonato all’unisono le sirene delle motonavi. Come da sua volontà, madre Canopi è stata sepolta nel cimitero di San Filiberto a Pella, accanto all’amico monsignor Aldo Del Monte. Le sue consorelle l’hanno accompagnata nell’ultimo viaggio.
L'OMELIA (Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara)