Con il precedente 'motu proprio' dell'8 agosto scorso e con la legge contenente le norme in materia di trasparenza, vigilanza e informazione finanziaria, papa Francesco aveva "rafforzato ulteriormente il quadro istituzionale della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano - si sottolinea nella nota - per prevenire e contrastare le potenziali attività illecite in materia finanziaria, conferendo all'Aif, oltre alle funzioni che essa già aveva sulla base del 'motu proprio' di Benedetto XVI del 30 dicembre del 2010, la funzione della vigilanza prudenziale degli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria".Ora, "l'attuale Statuto adegua la struttura interna dell'Aif alle funzioni che essa è chiamata a svolgere. In particolare - si spiega nel comunicato - il nuovo Statuto distingue i ruoli e le responsabilità del presidente, del consiglio direttivo e della direzione, per assicurare che l'Aif possa svolgere più efficacemente le proprie funzioni, con piena autonomia e indipendenza e coerentemente con il quadro istituzionale e giuridico della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Inoltre, istituisce un apposito ufficio per la vigilanza prudenziale e lo dota delle necessarie risorse professionali".
Nel "motu proprio" è lo stesso papa Francesco a scrivere che "accogliendo anche i suggerimenti della Commissione referente sull'Istituto per le Opere di Religione, che ho istituito con Chirografo del 24 giugno 2013, ho ritenuto opportuno riformare la struttura interna dell'Autorità di Informazione Finanziaria, affinché possa meglio svolgere le funzioni istituzionali che le competono".Le nuove funzioni attribuite all'Aif con il precedente 'motu proprio' dell'8 agosto erano state volute dal Papa "per rafforzare le iniziative già prese, allo scopo di prevenire e combattere sempre meglio eventuali attività illecite nel settore economico e finanziario - si legge nella lettera apostolica firmata da Francesco - come pure per contrastare il finanziamento del terrorismo e la proliferazione delle armi di distruzione di massa".Come sottolinea padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, "per promulgare il nuovo statuto dell'Aif era necessario un 'motu proprio' di papa Francesco, visto che anche il precedente statuto era stato promulgato in quella forma". "Si tratta - aggiunge - di un adeguamento dell'Autorità di Informazione Finanziaria alle normative che sono state già pubblicate ed entrate in vigore nei mesi scorsi".Già il 'motu proprio' emanato da papa Benedetto XVI il 30 dicembre del 2010 - con il quale si istituiva l'Aif, l'Autorità di Informazione Finanziaria e se ne approvava il primo statuto - aveva avuto, come ricorda papa Francesco nella sua lettera apostolica, come scopo "la prevenzione e il contrasto delle attività illegali, in campo finanziario e monetario".
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: