"È stato un incontro molto bello, molto importante. Uno scambio non solo di sguardi ma anche di impressioni che vengono dal cuore”. Così, parlando ai giornalisti, il presidente della Chiesa evangelica in Germania (Ekd), il pastore e teologo Nikolaus Schneider, ha definito il suo incontro questa mattina in Vaticano con papa Francesco. Si tratta della prima udienza privata del nuovo Pontefice con un leader del mondo protestante. “Non un incontro ecumenico con discorsi ecumenici - ha tenuto subito a sottolineare Schneider - ma un primo incontro di conoscenza reciproca. Difficile quindi prevedere se ci possono essere in futuro cambiamenti, ma il Papa ci ha lasciato l’impressione di una grande apertura”. L’incontro si è svolto in un clima di amicizia. Nikolaus Schneider ha portato al Papa il saluto delle Chiese evangeliche, augurandogli “che forza e coraggio lo sostengano nel suo mandato”. Gli ha assicurato anche che gli evangelici pregano per lui “e questa cosa lo ha molto rallegrato”. Si sono salutati riconoscendosi “fratelli”. “È stato un incontro fraterno. Credo - ha aggiunto il leader dell’Ekd - che ci siano tutte le condizioni per continuare e stabilire un ottimo rapporto”. Schneider ha espresso al Papa anche la solidarietà al popolo argentino, colpito da violente inondazioni, dicendo che “se una parte del corpo soffre, soffre con lei tutto il corpo”. “Il Papa - ha proseguito il pastore Schneider - ha sottolineato l’importanza che le Chiese diano testimonianza della loro fede insieme. È chiaro che tutte le Chiese cristiane, a prescindere dalle loro diversità, hanno al centro la Croce di Cristo”. E se il Papa “è stato eletto per assumere questa posizione - ha osservato il pastore - rapportandosi con lui si avverte che non si sente al centro e che il centro rimane Cristo”. A questo proposito sono state molto apprezzate le parole con cui Papa Francesco si è presentato sulla loggia delle benedizioni, definendosi “vescovo di Roma”: “È una delle cose più importanti di questo Papa - ha commentato Schneider - perché rivelano come da subito abbia messo in secondo piano l’imponenza del ministero petrino sottolineando la dimensione di servizio che svolge il ruolo: a servizio degli altri, a servizio degli uomini”. Durante l’incontro il pastore Schneider ha invitato il Papa a partecipare nel 2017 alla celebrazione del 500° anniversario della Riforma di Lutero. “L’invito al Papa è stato fatto - ha detto Schneider - perché questa ricorrenza non vuole essere un anniversario solo tedesco e non vuole essere solo una celebrazione di Lutero ma vuole celebrare il ritorno al Vangelo che riguarda tutti i cristiani e quindi anche i cattolici”.Nel corso dell’incontro - durato una mezz’ora - Papa Francesco ha colto l’occasione per ricordare i discorsi fatti da Benedetto XVI a Erfurt, nel luogo dove era vissuto e dove aveva operato Lutero. Di quell’incontro e di Benedetto XVI, il pastore Schneider riserva parole di profonda riconoscenza. “Papa Benedetto XVI - ha detto - è stato il primo Papa a recarsi a Erfurt, lasciando quindi un segno ecumenico fortissimo”. E rispetto al discorso di Benedetto XVI: “Se si leggono attentamente le sue dichiarazioni, ci si accorge che il contenuto a livello ecumenico è molto positivo”. Poi una parola anche riguardo alla dimissioni di Benedetto: “Un altro segno che ha umanizzato il mandato petrino”. In mattinata, il pastore Schneider si è incontrato con il presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell‘unità dei cristiani, il cardinale Kurt Koch, che è stato invitato a partecipare al prossimo Sinodo delle Chiese evangeliche di Germania dove interverrà con una relazione sul concilio Vaticano II. Con il cardinale Koch, si è parlato anche di come concretizzare la collaborazione tra Vaticano ed Ekd per le celebrazioni dell’anniversario della riforma di Lutero.
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