Questa mattina a Leopoli, l’Elemosiniere di Papa Francesco, cardinale Konrad Krajewski, ha inaugurato la casa per i poveri e bisognosi, in particolare donne e bambini. Realizzata “grazie al buon cuore di tante persone, incominciando dal Santo Padre, che hanno voluto condividere i propri soldi con la gente che soffre”, ci dice al telefono padre Konrad. Una “casa bella, spaziosa, per circa 50 persone, con docce e mensa per tutti i bisognosi”.
Quasi un miracolo essere riusciti a finirla “in tempi molto difficili”, dice soddisfatto il cardinale. “Abbiamo messo la prima pietra durante la pandemia del Covid e poi è arrivata la guerra. Le sirene hanno suonato tante volte, facendo fuggire i lavoratori. E altri sono stati chiamati per difendere la Patria”. Ma ora è finita e può cominciare a ospitare chi è maggiormente in difficoltà. “Aprendo questa casa siamo proprio nel cuore del Vangelo. Gesù dalla mattina alla sera andava a cercare le persone che soffrono, che hanno bisogno della mano del prossimo. Questa casa è un simbolo che anche nei tempi della guerra, tempi duri, difficili, terribili, si può essere buoni, si possono costruire le opere secondo il Vangelo pensando soprattutto a chi ha più bisogno, come faceva Gesù ogni giorno”.
E che i tempi siano difficili e rischiosi anche qui lo dimostra il bombardamento “che due giorni fa, non tanto lontano da questa casa, ha distrutto i magazzini della Caritas dove c’erano tutti i doni provenienti dall’Europa raccolti proprio per l’inverno che tra poco busserà alle nostre porte”. Padre Konrad non dimentica altre sofferenze, strettamente legate ai combattimenti. “Dopo l’apertura della Casa, col Nunzio di Ucraina, andremo all’ospedale dove c’è un reparto che si chiama “Gli indistruttibili”, un nome che mi piace molto. Soldati che vengono dal fronte di guerra e che qui vengono curati. A nome del Santo Padre andiamo a trovarli e stare un po’ con loro”.