La locandina del concorso
Giovani «con il cuore libero, che pensano in grande e non si fanno anestetizzare l’anima». Gli incoraggiamenti di papa Francesco alle nuove generazioni, a quattro mesi dal Sinodo a loro dedicato, tracciano bene il profilo delle 4 universitarie premiate dal concorso Cei-8xmille “In un altro mondo”. Vincono un mese di volontariato internazionale in un’opera sostenuta dalle firme dei fedeli italiani. L’en plein tutto al femminile che si aggiudica quest’edizione 2018 spicca anche per i curriculum delle ragazze, d’età compresa tra i 21 e i 24 anni, divise tra esami e progetti per gli ultimi, in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.
Alice Bano, nata a Padova e laureanda in giurisprudenza a Trento, Rachele Ferrari, novarese, iscritta a Scienze politiche con indirizzo internazionale e diritti umani, Chiara Negrello, rodigina laureata a Firenze in Belle Arti con indirizzo fotografia, ed Elena Signori, poliglotta e laureanda in Scienze del linguaggio alla Ca’ Foscari, si sono messe in luce tra oltre 500 candidature arrivate on line al sito www.inunaltromondo.it. E, in seconda battuta, nella rosa dei 20 finalisti convocati a Roma dal Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa della Cei, che ha curato il concorso, per una “full immersion” con gli esperti d’area internazionale di Caritas Italiana.
Alice Bano, 24 anni, ma già esperienze di cooperazione al suo attivo dal Medio Oriente alla Tanzania, partirà per il centro di accoglienza per madri e bambini 'Maria Madre della Vita' a Fortaleza, in Brasile: «Non credevo sarei stata scelta. A Roma ho incontrato tutti coetanei veramente validi, e siamo in contatto via WhatsApp per ritrovarci – dice –. Sono in vista della tesi, studiando ho sempre lavorato, da un impiego in caffetteria al progetto '150 ore' in ateneo. Ma è sempre stato prioritario anche fare la mia parte vicino ai più poveri. Il futuro per noi giovani non sarà facile, ma scelte come questo viaggio ci formano e ci definiscono».
Destinazione Terra Santa per Rachele Ferrari, dove a Betlemme collaborerà con il 'progetto anziani' dell’Ats (associazione Pro Terra Sancta). Alle spalle già un soggiorno in Rwanda, dove ha insegnato a bambini affetti da hiv, oltre che in Bosnia e in Mozambico, in una 'scuola di villaggio' salesiana. «Ha insistito mia madre perché partecipassi. Alla fine ho detto sì, e mi sono trovata insieme a coetanei super-interessanti».
Chiara Negrello, fotoreporter, lavorerà in Giordania con Caritas Italiana tra i profughi di Siria e Iraq. «Il mio modello è la grande fotografa Letizia Battaglia, che rivelò come la mafia poteva essere guardata e denunciata, senza negarne l’esistenza. Il mio obiettivo è attento a chi è più nascosto, emarginato. Perché tra le foto virali si facciano largo immagini che ci spingano a cambiare il mondo» spiega.
Per Elena Signori invece in vista c’è il Madagascar, con la onlus “Educatori senza frontiere”. Prima di questa partenza, con una no profit di universitari aveva insegnato un mese in Brasile: «In aree difficili – spiega – si impara a vivere con semplicità, a scoprire se stessi e a donarsi. Anche la fede ne esce rafforzata». Nel loro mese di volontariato, documenteranno con post quotidiani sul sito web del concorso, il progetto 8xmille di cui sono parte e i suoi effetti sulla popolazione.
«Sono sempre di più i giovani che rispondono alla proposta Cei, pronti a scelte in prima persona» commenta Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa. L’invito è per la sesta edizione, nel 2019.