Uno dei progetti nel Sud del mondo finanziati dalla Cei - Cei
Dalle scuole per “riscattare” chi vive nelle periferie del mondo all’assistenza verso pazienti e disabili che, altrimenti, sarebbe “dimenticati”, passando per nuove forme di lavoro e di cura dell’ambiente. Sono 62 i progetti nei Paesi più difficili che sono stati approvati dal Comitato Cei per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli. Oltre 10,8 milioni di euro i fondi dell’8xmille messi a disposizione dalla Chiesa italiana nei vari continenti e così suddivisi: 5,7 milioni saranno destinati all’Africa; 2,2 milioni all’America Latina; 2,1 milioni all’Asia; 570mila al Medio Oriente; 88mila all’Est Europa.
Tra gli interventi più significativi, quattro sono in Africa. In Cameroun l’arcidiocesi di Garoua, con l’associazione Oj-Terdel, provvederà alla riforestazione locale e alla protezione dei pozzi d’acqua per contrastare i fenomeni della desertificazione e dell’insicurezza alimentare. In Kenya le Nazareth Sisters of the Annunciation amplieranno il Centro “Jesus, Mary and Joseph” per la riabilitazione dei bambini con patologie mentali e disabilità fisiche migliorando un servizio finora offerto solo a domicilio e riuscendo così a supportare 300 ragazzi con disabilità tra i 3 e i 16 anni, 16 ragazze madri con disabilità e 200 nuclei familiari. Nella Repubblica Democratica del Congo la Fondazione Sofia dei salvatoriani realizzerà la sezione tecnica della scuola secondaria “Wokovu” consentendo ad altri 120 studenti di frequentare l’istituto. In Sud Sudan verrà restaurato l’edificio donato dalla diocesi di Yambio all’Università Cattolica in modo da dotare il “Campus St. John” di una biblioteca, nuove aule, una sala polivalente e vari uffici.
Dei 15 interventi finanziati nel Continente latino-americano, grande rilevanza assume quello promosso da ProgettoMondo del Movimento laici America Latina che in Bolivia avvierà attività produttive e imprese solidali a conduzione familiare per migliorare la produzione alimentare e la qualità della vita delle popolazioni amazzoniche; il progetto prevede anche la formazione di 36 giovani. In Argentina le Figlie della Misericordia del Terzo Ordine regolare di San Francesco costruiranno nuove aule nella scuola “Madre della Divina Grazia” che nella diocesi di La Plata accoglie 1400 studenti: nei nuovi locali si terranno laboratori artistici e musicali, workshop di orientamento professionale, lezioni di inglese. In Brasile i Poveri Servi della Provvidenza (Opera Don Calabria) ristruttureranno il laboratorio di meccanica e quello per elettricisti dell’istituto “Padre Luigi Cecchin” per offrire corsi professionali gratuiti. In Colombia la diocesi di Tumaco avvierà un progetto di formazione e promozione umana e sociale delle comunità indigene Awa.
In Asia uno dei progetti vedrà la luce in Pakistan dove la Caritas raggiungerà ben 6.075 beneficiari con attività di formazione, sensibilizzazione, inserimento lavorativo e creazione di start up con il coinvolgimento dei giovani. A Timor Est la Congregazione das Irmas Reparadoras de Nossa Senhora de Fatima costruirà un centro sociale per il doposcuola a favore di 300 bambini.
In Medio Oriente uno degli interventi riguarderà la Siria dove è attivo l’ospedale “St. Louis”, una delle strutture del progetto “Ospedali Aperti”. Con i suoi 77 posti letto, cinque sale operatorie, terapia intensiva, pronto soccorso, offre servizi in molte specialità mediche e chirurgiche, grazie ai 47 medici in servizio. Lo stanziamento consentirà di sostituire la Tac che non è più funzionante.