venerdì 17 settembre 2010
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Il Papa non è preoccupato per le polemiche che hanno preceduto il viaggio nel Regno Unito. Anzi, si dice certo della buona accoglienza dei britannici e rilancia: «Chiesa cattolica e Gran Bretagna possono collaborare per la giustizia, la pace e nella lotta alla povertà». Piuttosto Benedetto XVI si dice ancora «choccato» per i casi di pedofilia tra i sacerdoti e detta la linea per il «mai più» di simili infamie. Selezione accurata dei candidati al sacerdozio, esclusione dei colpevoli da qualsiasi contatti con i giovani, aiuto psicologico, materiale e spirituale alle vittime.«Visita di Stato», ma evento «pastorale, non politico»È un Pontefice sorridente e perfettamente a suo agio quello che incontra i giornalisti sull’aereo, poco dopo che l’Airbus dell’Alitalia è decollato da Ciampino alla volta di Edimburgo. Ratzinger risponde alle domande che padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, gli rivolge a nome dei 70 giornalisti al seguito e come in altre occasioni le sue risposte nella conferenza stampa ad alta quota anticipano i temi principali del viaggio – compresi i rapporti ecumenici con gli anglicani e la beatificazione del cardinale Newman –. Un viaggio che resta, sottolinea ad esempio il vescovo di Roma, «una visita pastorale e non politica», nonostante il carattere di visita di Stato, del quale comunque si dice «particolarmente grato» alla regina Elisabetta. Tolleranza e rispetto da tutti «Coraggio e gioia» i sentimentiSi comincia dal clima. «Non sono preoccupato – fa notare Benedetto XVI – perché anche quando sono andato in Francia si disse che quello era il Paese più anticlericale d’Europa. E quando sono andato nella Repubblica Ceca – aggiunge – è stato detto che era il Paese più ateo». Ma in entrambi i casi il Papa ricorda di aver ricevuto «una calorosa accoglienza da parte della comunità cattolica, una forte attenzione da parte di agnostici che tuttavia sono in ricerca – e dunque volevano sentire anche da me qualcosa in tal senso – e la tolleranza e il rispetto di quanti sono anticattolici». Perciò il Pontefice si aspetta qualcosa di analogo anche nel Regno Unito. E va avanti «con grande coraggio e con gioia».L’ecumenismo, risposta a una società secolarizzataPadre Lombardi gli chiede come rendere «più attrattiva» la Chiesa in una società secolarizzata. Ma per Benedetto XVI «una Chiesa che cerchi soprattutto di essere attrattiva sarebbe già su una strada sbagliata». La Chiesa, infatti, «non lavora per sé, per aumentare i propri numeri e il proprio potere» ma è al servizio di Cristo e deve annunciarne il Vangelo. Dunque, la Chiesa diventa attraente «nella misura in cui diventa voce di Cristo e delle grandi verità che Egli ha portato all’umanità». E questo vale sia per i cattolici, sia per gli anglicani. Se le due comunità considerano «prioritario» l’annuncio di Cristo, sarà questa stessa priorità, aggiunge il Papa, ad accomunarle «in un vero e fecondo ecumenismo».Preti, abusi sui minori «Perversione inconcepibile»Rispondendo a una precisa domanda, Benedetto XVI non nasconde che «le rivelazioni» sui casi di pedofilia tra i sacerdoti sono state per lui «uno choc, una grande tristezza». Sia per i fatti in sé («è difficile capire questa perversione» in uomini che «per anni si sono preparati ad essere voce di Cristo e sua presenza nel mondo»), sia perché «l’autorità della Chiesa non è stata sufficientemente vigilante e veloce e decisa nel prendere le misure necessarie». Quindi il suo pensiero si rivolge con lucidità e affetto alle vittime. Prima di tutto «aiutare queste persone a superare il trauma e a ritrovare fiducia nel messaggio di Cristo». Secondo: «La giusta pena per i colpevoli» è naturalmente «escluderli da ogni possibilità di accesso ai giovani perché sappiamo che questa è una malattia e la libera volontà non funziona dove c’è questa malattia». Terzo: «La prevenzione e la educazione nella scelta dei candidati al sacerdozio», in modo da «escludere, secondo le umane possibilità, futuri casi». A questo proposito, dice Benedetto XVI, «l’episcopato britannico sta operando bene».Newman, «uomo moderno» che si fa plasmare dalla veritàParla anche dell’ormai imminente beato, il Papa. E lo definisce «un dottore della Chiesa», oltre che «un uomo moderno, sempre in ricerca», che «si lasciava trasformare dalla verità». Perciò «la modernità della sua vita» si riflette anche nella «sua fede vissuta, sofferta e trovata in un lungo cammino di rinnovamento e di conversione». Inoltre, nota Benedetto XVI, Newman era una persona «di grande cultura e di grande spiritualità», una figura di «eccezionale grandezza per il nostro tempo», importante sia per gli anglicani che per i cattolici.Il dialogo tra le fedi e le radici dell’umanesimoInfine, pur dicendosi «molto grato» alla regina per il carattere di visita di Stato», il Pontefice spiega che non si tratta però di un fatto politico. «La mia è una visita pastorale», afferma. E «il ruolo di capo di Stato del Papa è solo uno strumento per avere l’indipendenza del suo annuncio e del suo lavoro di pastore». Tuttavia «c’è una responsabilità comune della politica e della religione per il futuro del continente e anche dell’umanità». Una responsabilità per «valori come la giustizia, la libertà», e quello che il Papa definisce «la lotta contro il male di questo tempo» cioè la miseria, la povertà, le malattie, la droga». Collaborazione anche per «la pace e il dialogo tra le religioni». In sostanza tutto ciò che «rende l’uomo più umano» e «gli restituisce l’impronta di essere creato a immagine di Dio». Questi valori, conclude il Pontefice, «sono le fondamenta del nostro umanesimo». Ed è certo che fino a domenica Benedetto XVI non mancherà di ribadirlo.
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