Alla Messa di Papa Francesco alla Casa Santa Marta hanno preso parte, stamani, anche i rappresentanti di alcuni Paesi del Committee for the protection of children and young people e padre Hans Zollner, responsabile del Centro per la protezione dell’Infanzia dell’Università Gregoriana, accompagnato da alcuni suoi collaboratori. Proprio a padre Zollner, Alessandro Gisotti di Radio Vaticana ha chiesto di parlare dell’incontro con il Papa e dell'impegno del suo Centro per la tutela dell'infanzia:
"Dopo la Messa, abbiamo avuto l’occasione di salutare il Papa: eravamo in tre del Centro per la protezione dei minori della Gregoriana. Abbiamo presentato brevemente il progetto al Papa. Con me c’erano il nostro rappresentante per la Polonia; e la persona che lavora qui con me anche per lo sviluppo delle unità di apprendimento canoniche e teologiche per questo programma a distanza che vogliamo distribuire in tutto il mondo e che vogliamo promuovere. Il Papa ha ascoltato molto attentamente e più di due-tre volte ha sottolineato che è un lavoro importante e che - cito - “dobbiamo andare avanti con questo impegno”.
Quindi parole di incoraggiamento: "andare avanti" nella linea voluta da Papa Benedetto evidentemente…
Senz’altro e questo era anche il messaggio che il Papa stesso aveva già indicato un mese fa, durante un Angelus - era il 5 maggio - invitandoci a lavorare per il bene dei più vulnerabili, dei minori. Questo è certamente nella linea di Papa Benedetto, al quale - quattro mesi fa - abbiamo potuto consegnare i nostri atti del Simposio, che abbiamo celebrato alla Gregoriana nel febbraio del 2012, radunando i rappresentanti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo per parlare proprio del prevenire il male nei confronti dei minori.
Papa Francesco, proprio nell’omelia di oggi, ha messo in guardia dal linguaggio dell’ipocrisia. Quindi, andare avanti senza alcuna ipocrisia, con coraggio…
Con coraggio e certamente con questo sforzo di credibilità! Ha richiamato la mia attenzione il fatto che - più di una volta nell’omelia - il Papa abbia menzionato che dobbiamo parlare come un bambino, dobbiamo comportarci come un bambino: certamente riferendosi al fatto che Gesù stesso ci parla dell’esempio dei bambini, i cui angeli stanno davanti al Signore e sono i privilegiati del Regno di Dio. Richiamare dunque la purezza e l’autenticità, la non ipocrisia di un bambino, ci richiama anche alla nostra sfida di vivere il nostro essere cristiani e il nostro essere testimoni di Gesù con autenticità e credibilità.
Come sta procedendo l’attività del Centro per la protezione dell’infanzia della Gregoriana?
Abbiamo una risposta veramente molto incoraggiante: abbiamo molte offerte di collaborazione. In questa fase di progetto, stiamo ancora lavorando solo con otto diocesi e con alcune province della Compagnia di Gesù, i Gesuiti in India e in Indonesia. Ma proprio in queste ultime settimane, stiamo anche cominciando a progettare il futuro, dopo il 2014 quando finirà il nostro progetto scientifico. Proprio in questi giorni stiamo definendo anche il piano su come possiamo inquadrare il Centro per la protezione della Gregoriana nell’ambito accademico più ampio. Vogliamo allargare la nostra presenza, come abbiamo già cominciato a fare - oltre che in Italia, in Germania, Ecuador, Argentina, Ghana, Kenya e come ho già detto India e Indonesia: siamo presenti adesso anche in Cile e in Polonia. Vogliamo non soltanto approfondire il nostro contributo e i nostri moduli di apprendimento, ma vogliamo cercare di raggiungere più persone. Adesso ci rendiamo conto che saranno necessari vari livelli di informazione ed anche altri livelli, come la formazione di insegnanti, la formazione di personale che opera nelle parrocchie. Poi certamente anche un approccio più prettamente scientifico al quale vogliamo collaborare, creando anche una rete di facoltà di psicologia, partendo certamente dalle Facoltà dei Gesuiti presenti in tutto il mondo.