Papa Francesco all'uscita dall'Aula Paolo VI al termine dell'udienza generale - Vatican Media
Subito dopo l’udienza generale del mercoledì in Aula Paolo VI papa oggi Francesco si è recato nell’Ospedale della vicina Isola Tiberina per visite di controllo, dopo che nei giorni scorsi è stato colpito da una «lieve» influenza.
«Dopo l’udienza generale papa Francesco si è recato all’Ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola per alcuni accertamenti diagnostici. Al termine è rientrato in Vaticano». Questo il succinto comunicato rilasciato dalla Sala Stampa vaticana. Secondo quanto riferiscono le agenzie stampa il Pontefice sarebbe stato sottoposto ad una tac per escludere complicanze polmonari. Nella stessa struttura Gemelli Isola, il 25 novembre scorso, Francesco era stato sottoposto proprio a questo tipo di esame diagnostico.
Sabato Francesco «in via precauzionale» aveva annullato, a causa di un «lieve stato influenzale», le udienze previste, tra cui quella ai diaconi delle diocesi di Roma che verranno ordinati sacerdoti il prossimo 20 aprile. La Sala Stampa della Santa Sede aveva comunque diffuso il discorso preparato per l’occasione. Domenica Francesco si è affacciato come di solito dal terzo piano del Palazzo Apostolico per guidare la preghiera dell’Angelus. Lunedì, persistendo «i lievi sintomi influenzali, senza febbre», sono state di nuovo annullate, sempre «per precauzione», le udienze previste: quella ai vescovi della regione ecclesiastica dell’Emilia Romagna in questa settimana a Roma per la visita ad limina apostolorum (verranno ricevuti domattina) e quella ad un vescovo ortodosso della Macedonia del Nord.
Oggi comunque il Pontefice non ha mancato l’udienza generale (dove al termine, nel “baciamano”, ha salutato uno a uno i vescovi emiliano-romagnoli) e in più ha ricevuto i membri del Sinodo della Chiesa armeno-cattolica del Patriarcato di Cilicia. In entrambe le occasioni Francesco – che ha detto di essere ancora «un po’ raffreddato» – si è fatto leggere i discorsi da monsignor Filippo Ciampanelli, officiale della Segreteria di Stato. Ma, anche se con la voce un po’ roca, ha voluto personalmente rivolgere i saluti finali ai presenti ricordando il 25° anniversario dell’entrata in vigore della Convenzione sull’interdizione dell’uso delle mine antipersona.